Pop history #12 – Barry White

di Marco Chelo
Barry White

Si chiude con oggi Pop History, una rubrica che è nata per condividere pensieri in materia di sicurezza sul lavoro attraverso quella che ritengo la forma di comunicazione più impattante, la musica.

Spero in cuor mio di essere riuscito a trasmettere riflessioni e pensieri capaci di stimolarti, averti fatto scoprire artisti che con le loro canzoni hanno segnato i fab 70’s e 80’s, influenzando generazioni o anche averti permesso di riaprire le finestre della memoria facendoti tornare a quella età che tutti amiamo.

Concludo oggi questo 2022 con uno dei musicisti più dotati mai esistiti, Barry White.

Le sue indimenticabili canzoni, nonostante la sua prematura scomparsa nel 2003, restano lì nell’Olimpo delle Star della musica attraverso un genere (il Soulful) in cui a sonorità ricercate si cuce quella sua inconfondibile voce, certe volte quasi sofferta, di chi ha vissuto una vita fatta di sacrifici ma capace di raccontarne la passione attraverso un amore incondizionato in ogni attimo di esistenza.

You are the first, the Last, My Everything , Can’t get enough of your love Baby, Let the music play, Just the way you are, sono solo alcune delle sue memorabili canzoni ancora oggi capace di farci sognare ed immaginare, ma che soprattutto ci riconciliano con noi stessi perché “piene di sentimento” proprio come il Soul di White, la sua anima.

Testi e ritmi da riscoprire quando parliamo di sicurezza, un mondo dove diritti e doveri si uniscono e dove troppo spesso invece nelle menti delle persone sembrano slegarsi quasi come fossero solo espressione di due mondi distinti e non naturale conseguenza.

Perché infondo la sicurezza non è altro che questo se ci pensi, un valore collettivo, da cui attraverso le nostre azioni dipende la vita altrui, anche quando siamo al volante o camminiamo per strada. Il nostro bisogno di sicurezza passa anche di qui, da ciò che mettiamo in campo sempre quotidianamente senza girarci dall’altra parte o allontanandoci da ciò che succede.

Ma davvero oggi abbiamo bisogno di una legge che ci imponga di fare formazione ai preposti ogni 2 anni e discutiamo su questo?

E cosa ci impedisce di farlo anche se non espressamente dettato da un obbligo normativo?

Cosa ci impedisce almeno una volta all’anno di fare una giornata di confronto in materia di sicurezza magari invitando le forze di polizia per fare cultura di sicurezza stradale? Infondo anche questo non viene prescritto in un articolo del TUSL.

Cosa ci impedisce di soddisfare quella fame di sicurezza che abbiamo solo quando leggiamo l’ennesima caduta dal 4°piano o da un tetto con il principio inalienabile della miglior cautela attraverso una prevenzione spontanea, come il valore più nobile esistente, l’amore.

E quando parlo di amore intendo quello per cui ci svegliamo la mattina, la nostra famiglia, ma anche il nostro lavoro e il nostro luogo di lavoro.

Oggi abbiamo bisogno di fare, non disfare, abbiamo bisogno di ingegnarci per togliere tutti quei immaginari nastri bianchi e rossi che da anni colorano le nostre strade e garantire alle persone di camminare in sicurezza su quelle strade chiuse chiamate vita.

Chi fa sicurezza deve parlare con chi lavora, vedere cosa fa.

Non si può restare lontani dal mondo del lavoro ma essere parte integrante e garantire di poter svolgere nel miglior modo possibile il suo operato restando safe.

La sicurezza va riverberata e raccontata ai nostri giovani, proprio come la musica di Barry White capace di coinvolgerti, emozionarti e rassicurarti.

Un concetto che condivido con tutte le persone.

Puoi aspettare quel maledetto giorno in cui potresti chiederti cosa avresti potuto fare e non hai fatto oppure farlo oggi.

Infondo abbiamo bisogno di riascoltare Barry White, non di sperare un giorno di poter riavvolgere la musicassetta della vita.

Let the music play!

Be Safe,Be Rock!

 

 

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