L’importanza della gentilezza

di Rita Stagnoli
L'importanza della gentilezza

È passato da quasi un mese il Natale e in quel periodo viene abbastanza normale pensare alla gentilezza.

A Natale siamo tutti più buoni infatti: siamo più rilassati, passiamo del tempo con le persone a noi più care, ci fermiamo, lasciamo da parte gli impegni per dedicare del tempo alla vita.

Lo facciamo davvero?

Pare che ultimamente anche il periodo natalizio sia stato inghiottito dalla frenesia. Complice forse ancora una volta (tra gli altri) l’information overload, ovvero l’eccesso di informazione che arriva da diversi canali a bombardarci di messaggi.

Messaggi che ci dicono che bisogna correre per fare i regali di Natale, quindi via in centri commerciali o negozi affollati, ci tuffiamo nel traffico e ci accalchiamo in parcheggi per comprare il regalo speciale che sarà necessariamente uguale a milioni di altri.

Messaggi che ci dicono che dobbiamo prenotare il ristorante migliore per la Vigilia, per Natale, per Capodanno e per l’Epifania, che dobbiamo fare la spesa per il cenone, che dobbiamo correre per fare il giro dei parenti.

Ma soprattutto, nella corsa agli impegni legati alle feste, non si fermano i messaggi che arrivano dal lavoro, l’effetto collaterale dell’aumento del lavoro agile che da una parte ha reso mobili attività che prima restavano chiuse in ufficio, dall’altra ha reso più interconnessi e fluidi anche lavori che con lo smart working poco avevano a che fare.

Perché l’importante è far vedere che al lavoro si pensa, anche durante le feste.

Trovo estremamente significativa in tutto questo la cover scelta dal periodico The New Yorker per il suo primo numero dell’anno: un’illustrazione dell’artista italiana Bianca Bagnarelli dal titolo “Deadline”, scadenza, che raffigura una donna alla sua scrivania con il computer acceso e che sembra fermarsi improvvisamente, quasi stupita, guardare i fuochi d’artificio fuori dalla finestra come se questi l’avessero interrotta dal suo lavoro, facendola ritornare alla realtà e facendole rendere conto che nel frattempo i festeggiamenti sono iniziati.

C’è un tempo per tutto, si dice, ma la percezione è che non ci sia più la giusta separazione e che momenti di gioia e pausa si accavallino e si confondano a momenti di stress, incombenze e lavoro.

Non è una novità più per nessuno ormai come la frenesia continua senza pause renda ogni nostra azione alla lunga meno efficace. Non è nemmeno difficile da immaginare come uno stato di ansia e fretta costante possa diventare un pericolo per la sicurezza (quanti incidenti!) e per la salute (il famoso stress e tutte le sue conseguenze).

Prendiamoci il tempo di goderci veramente il tempo di pausa e di ritrovo con le persone care, magari soprattutto quelle che diamo a volte un po’ per scontate, e portiamoci questa gentilezza con noi durante l’anno.

Ne va della nostra salute e della nostra sicurezza.

 

 

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