Fa che non sia l’ultima

di Stefano Pancari
fa che non sia l'ultima
Ricordi la tua prima estate in vacanza da solo?
Per me è stato l’anno della maturità e presi in gestione una discoteca dell’isola d’Elba. Dal punto di vista del divertimento fu uno sballo, ma di certo il milione di lire datomi da mio padre non fruttò proprio un bel niente. Furono quasi tre mesi di puro sballo, con l’entusiasmo a mille a la mio Uno nera fiammante che ha macinato kilometri su kilometri, di giorno, di sera e soprattutto di notte. Perché la serata non finiva con la chiusura della discoteca, ma da Rio Marina partivamo in scorribanda verso Porto Azzurro e poi Capoliveri. A volte non valeva la pena nemmeno tornare a dormire e viravamo sulla prima spiaggia svenendo dal sonno alla prime luci dell’alba. Anni storici, dove le relazioni erano umane. Niente whatsapp e niente facebook, nessun selfie e nessun tag. Erano gli anni dell’apoteosi del movimento grunge e, sul fronte della musica da discoteca, l’elettronica la faceva da padrona. Dall’underground alla techno, dalla progressive all’house, ce n’era davvero per tutti i gusti.
Sono felice di poter ricordare oggi quei giorni. Sono felice di averla scampata. Già, perché in quel vivere al massimo sarebbe bastato un incastro sbagliato, un colpo di sonno, una curva presa male e sarei potuto volar di sotto da una scarpata e, detto sinceramente, non ero tra i virtuosi che indossavano la cintura di sicurezza. Tanto l’obbligo ancora non c’era.
 
Sono felice perché dopo quell’estate ho potuto godermi anni e anni di vacanze, esperienze, musica, concerti, ho fatto nascere la mia professione, ma soprattutto ho dato vita alle mie figlie insieme alla mia compagna. Oggi so cosa mi sarei perso per colpa di quel vodka tonic in più.
 
Gli anni della trasgressione arrivano per tutti, è qualcosa di inevitabile per la gran parte di noi.
Non farò la paternale ai giovani d’oggi perché mi sentirei più vecchio di quel che sono, ma voglio dare un consiglio in veste di chi di cazzate ne ha collezionate un buon numero.
 
Ragazzi, godetevi la vita oggi e fatelo in modo da poterne godere anche domani. Ciascuno di voi ha un potenziale enorme e chissà cosa vi regalerà il mistero della vita. Rimanere sdraiati su una spiaggia in coma etilico non è vivere al massimo. È rischiare la vita e, mi perdonerete se vi dico che è una gran stronzata. Non è esagerando che vi dimostrerete più duri o più bravi di altri perché quando sarete su quell’ambulanza, con i vostri genitori che moriranno di crepacuore svegliati da quella telefonata, i perdenti sarete voi e dovrete solo incrociare le dita perché vi vada bene.
 
Usa la testa. Esci dal branco. Be safe! Be rock!
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