Venditori di sicurezza

di Stefano Pancari
Venditori di sicurezza

Credo di trovare molto credito nel sostenere che il termine venditore generi diffidenza, associando questa figura ad una sorta di cozza che ti resta attaccata fin quando non gli firmi un preventivo.

Questo succede perché nel tempo e di stereotipo in stereotipo abbiamo avuto esperienze con personaggi del genere dimenticandoci che nella vita e, quasi tutti i giorni, siamo un po’ tutti dei venditori.

Venditori di noi stessi nella comunità, verso amici, parenti, colleghi e clienti.

Venditori delle nostre idee che vogliamo proporre ad un team di lavoro.

Venditori di progetti, di piani di miglioramento e procedure.

Il nostro è un reciproco gioco dove barattiamo continuamente qualcosa per qualcos’altro. In questa medina globale trova spazio per un bazar anche la sicurezza sul lavoro?

Basta riflettere poco per arrivare alla risposta. Se nessuno comprasse l’ideale della sicurezza sul lavoro con tutte le sue declinazioni pratiche ed operative, sarebbe inutile parlare di cultura della sicurezza.

Al contrario, se la sicurezza sul lavoro, diventa un brand, un prodotto, un’idea che viene proposta con le migliori tecniche di marketing, ecco che cominceremo a vedere fluttuare sempre più pensieri sicuri e soprattutto veder germogliare comportamenti sicuri.

L’associazione della sicurezza sul lavoro ad un brand può apparire brutale perché, ricordiamocelo, stiamo parlando della vita delle persone, ma la verità è che noi quotidianamente individuiamo strategia, più o meno ben architettate, volte a fare brand positioning.

Ecco come nascono corsi di formazione, workshop, safety day, campagne di comunicazione. D’altronde ho generi appeal con il brand sicurezza sul lavoro, oppure gli esiti di una valutazione dei rischi non interesseranno a molti. Se non c’è interesse non ci saranno nemmeno reazioni e, nella sostanza, nulla cambierà.

Pertanto siamo venditori, marketing specialist, key account della sicurezza sul lavoro, consci che il brand che promuoviamo è un vantaggio sociale oggettivo e inconfutabile.

Come da manuale di tecniche di vendita dobbiamo essere abituati alle obiezioni, ma non c’è più ghiotta occasione per un venditore dell’obiezione. Per quale motivo?

L’obiezione è un assist per porre domande al nostro interlocutore e, se le domande sono ben poste, ci permettono di comprendere la radice del suo pensiero e, quindi, comprendere il vero motivo di tanta disaffezione alla sicurezza sul lavoro.

Il mestiere del venditore, termine vintage sostituito da espressioni oggi giorno molto più fashionable, è un duro mestiere, ma più che mai per la cultura della sicurezza qualcuno lo deve pur fare per poter navigare in futuro in acque migliori

 

 

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