Workin’ Moms: lavoro o famiglia? – Speciale Estate 0.3

di HR League
Workin' Moms: lavoro o famiglia?

Questa è una domanda che pare esistenziale… chiediamoci se al giorno d’oggi è ancora possibile scegliere tra lavoro e famiglia?

La risposta non è così scontata per nessuno ed è ancor più difficile se a dover rispondere sono le mamme lavoratrici.

La serie tv “Workin’ Moms” disponibile su Netflix prova ad affrontare l’argomento in una veste ironica e a tratti irriverente.

Kate, la protagonista, che pochi sanno essere anche l’ideatrice della serie, nella fiction è una dirigente pubblicitaria che ama il suo lavoro e non vuole assolutamente farne a meno nonostante le difficoltà quotidiane. Una storia che hai sicuramente già sentito, o no?!

Corri a guardare i primi episodi di questa serie che è ormai giunta alla sesta stagione per conoscerne la trama.

Oggi proveremo invece a cogliere qualche messaggio utile a fare dei ragionamenti soprattutto sul tema del lavoro nelle aziende moderne.

È facile oggi leggere opinioni favorevoli ad una equilibrata distribuzione dei carichi familiari, ad un bilanciamento tra vita e lavoro, a concedere alle mamme e ai papà più tempo da dedicare ai propri figli. Ma questa compassione a cui siamo abituati sui social si esaurisce rapidamente quando la conversazione tra dipendente e azienda si trasforma in cambiamenti a livello di sistema come orari flessibili, settimane lavorative limitate o telelavoro contrattualizzato.

Essere madri o padri è parte della vita e le aziende devono iniziare a capire che per organizzare il lavoro vanno considerate le diverse fasi che un lavoratore attraversa. I congedi ad esempio non sono una concessione ma parte di un percorso.

In una scena della prima stagione di “Workin’ Moms” un capo riprogramma casualmente una riunione per le 16. Certo non è un problema, a meno che tu non stia cercando di finire il lavoro per essere libera per l’ora del bagnetto o per il ritiro del bambino dall’asilo nido tanto per fare degli esempi. In un’altra scena, un’ambita promozione richiede un viaggio di lavoro, il che significa dover lasciare la famiglia per qualche giorno.

Queste sono le cose che pesano sui genitori che lavorano. In qualche modo questa serie è riuscita ad interpretare i più comuni disagi legati al mondo del lavoro focalizzandosi sulle mamme lavoratrici, donne che vivono l’esperienza della maternità in modo diverso perché ogni vita, ogni famiglia ha esigenze e vissuti diversi.

Certo, tante sono anche le mancanze in questa commedia televisiva dove tutti i protagonisti hanno tate o partner casalinghi. Vivono in delle ville monofamiliari splendidamente arredate a Toronto. L’asilo nido, una costosa necessità per molti genitori che lavorano, non viene mai menzionato come opzione.

Sappiamo bene che nella realtà le cose non stanno proprio così…

Le tante preoccupazioni che accompagnano la gestione familiare si fanno ancora più dure quando ci si porta con sé i pensieri del lavoro. Il lavoro e la famiglia si sono ormai fusi in un’unica esperienza che non possiamo contenere in un orario predefinito come la cara e vecchia giurisdizione del lavoro vuole farci credere. Così ti ritrovi a dover preparare la cena, stendere i panni e leggere le storie della buonanotte ai tuoi bambini mentre nel frattempo prepari la call importante del giorno dopo.

Ma l’insegnamento di “Workin’ Moms” è universale per i genitori che lavorano, anche per noi italiani, sia per la sua semplicità che per la sua realtà. E bada bene che questo assunto vale per tutti genitori e non!

La tua attenzione, la tua energia e il tuo tempo saranno per sempre tirati da due lati come i lembi di una coperta e ti sentirai come se non avessi mai dato abbastanza a nessuno dei due. Era ora che la televisione riflettesse questo e che sia spunto per le aziende che “come ti giri ti giri” ci dovrebbero garantire di essere sempre coperti e al calduccio!

Ne parleremo ancora.

A cura della redazione di HR League.

 

 

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