Ted Lasso

di HR League
ted lasso

Se la vita è una guerra, puoi trovare utile leggere l’arte della guerra di Sun Tzu ma se non ti piace leggere … puoi vedere Ted Lasso e trasformarti in un pesce rosso.

 

Ebbene si, il pesce rosso è l’animale più felice del mondo perché ha una memoria di 10 minuti … ed è sottile l’insegnamento di Ted Lasso … Davanti alle negatività sii un pesce rosso… un vero invito a scordare il senso di frustrazione derivato da un’esperienza negativa e a non farti dominare dal senso del fallimento.

 

Partiamo bene!

La serie tv, disponibile su Apple TV, racconta la storia di Ted, un allenatore di football americano ingaggiato da Rebecca Welton, proprietaria della squadra del Richmond FC, ad allenare la squadra, catapultandosi nel mondo del calcio insieme al suo secondo, coach Beard.

 

Il passaggio dalla cultura americana a quelle inglese è un tutto dire! Dal Kansas a Londra… ci sono solamente 7.000 km più o meno.

 

Ma a dire il vero, l’avventura di Ted Lasso non comincia al Nelson Road con la prima stagione.

L’idea della sitcom nasce dallo stesso Sudeikis (attore che impersonifica Ted), o meglio dal personaggio che ha interpretato un anno prima dell’uscita della serie per alcune promo di NBC Sports per la Premiere League. Per pubblicizzare la trasmissione Sudekis è stato protagonista di vari cortometraggi dove si iniziano a vedere alcuni tratti distintivi di Ted Lasso.  E questo personaggio piacque così tanto al pubblico che nasce l’idea della serie tv.

Ecco la verità! Ted Lasso nasce da una pubblicità! Fa anche rima!

 

Sudekis insieme a Bill Lawrence (ideatore di Scrubs, che ricordi!!!), Olivia Wilde (la ricordate in Doctor House?), Brendan Hunt (Coach Beard nella serie) e Joe Kelly (fumettista celebre soprattutto per il suo lavoro su  Deadpool per la Marvel Comics) avviano il progetto televisivo, senza sapere di star creando una vera e propria Icona.

 

Ma torniamo a noi. Se non lo avete visto, vedetelo! Non aspettate. Sono, purtroppo, solo 3 stagioni e dopo averle viste tutte e tre capirete perché scriviamo SOLO!

 

Non è una serie TV per i soli amanti del calcio, anzi… è una serie tv per tutti, belli e brutti! Il suo genere è quello comico ma non è questa la sua unica connotazione, riconoscendone anche momenti seri e drammatici. Il calcio è quasi marginale, quasi un pretesto per parlare della vita vera!

 

Non è possibile non provare emozioni guardando Ted Lasso… puntata dopo puntata, stagione dopo stagione, cresce sempre più la voglia di stare in compagnia di tutti i personaggi della serie.

 

Pare quasi di essere lì con loro, pare tutto molto molto reale. E state pur certi che Ted Lasso non vi rimarrà nel cuore solo per i suoi baffetti.

 

Tenete bene a mente la sua ironia per esempio che non sempre viene capita.

 

Tenete presente che quando serve, lui c’è. Sì perché sentirsi squadra si costruisce giorno per giorno, a cominciare da quei biscotti che prepara quotidianamente a Rebecca… Scopriamo qui che Ted è capace a cucinare!

Pensate a quanto è fortunata Rebecca a mangiare quei biscotti al burro fatti con una segretissima ricetta… e pensare che le intenzioni iniziali della presidente del Richmond non erano proprio a favore di Ted, destinato a far fallire il team accompagnato dalla sua incompetenza sul calcio.

 

Ma Ted ci crede sempre e nel crederci sempre lavora intensamente per consigliare a tutti la strada giusta da intraprendere. Il suo motto è , come si diceva, “sii un pesce rosso”, ovvero dimentica e passa oltre, trova un altro modo e un altro motivo per vedere il lato positivo delle situazioni e aggirare gli ostacoli per ottenere il miglior risultato possibile.

 

Questa serie TV pare creare speranza e fiducia nonostante assisteremo, come accade nella vita, a molti ostacoli da affrontare. La squadra di calcio, come già usata in moltissimi casi, è proprio una metafora di ciò che accade nella vita vera… ma questa serie ci permette di andare in profondità anche fuori dal campo.

 

Questa serie non ci fa sentire soli!

In particolare, nella seconda stagione, Ted mostra le sue fragilità e le difficoltà con cui cerca di superare i momenti più duri. Ted si ritrova non più solamente a crescere nelle sue competenze di allenatore di calcio (e in tre stagioni qualcosina la impara… forse eccetto il fuorigioco!) ma diventa fondamentale per lui in prima persona crescere ad ampio raggio e superare le sue paure, ansie ed insicurezze.

 

Molti sono i personaggi ai quali vi affezionerete. Le loro personalità le esploreremo in uno speciale dedicato ma in questa occasione si meritano qualche cenno.

 

Nella seconda stagione è evidente lo studio dei personaggi ed in particolare dei loro pensieri e dei loro dubbi.

Ed è chiaro che Ted Lasso non è solo una serie incentrata su di lui ma una storia in cui tutti riescono a diventare in qualche modo loro stessi protagonisti… è proprio l’atteggiamento di Lasso a permettere questo risultato! Avere Ted Lasso intorno ti permette di cambiare, di vedere la tua vera natura e non quella a cui i ruoli sociali ti hanno costretto.

 

Pensate a tal fine che Sudeikis si ispirato a Robin Williams e Obi-Wan Kenobi: “Il personaggio è radicato in questi maestri e mentori, questi tipi di Obi-Wan Kenobi che vedono in te qualcosa in più di quanto tu possa vedere in te stesso”.

 

Eccoli dunque alcuni:

Roy Kent (in cerca della sua identità, divisa tra il vero calciatore e un uomo adulto). Inizialmente taciturno, scontroso e diffidente nei confronti di tutti, in particolare verso Ted, lo vedremo nella terza stagione rinascere avendo ricevuto una nuova occasione diventando lui stesso allenatore.

 

Rebecca Welton (desiderosa di sbloccarsi e di sentirsi di nuovo libera). Una donna tutto d’un pezzo che mostra le sue difficoltà dopo il divorzio da Rupert Mannion quello che diventerà il manager del Manchester City, acerrimi nemici del Richmond e non solo per la classifica di campionato!

 

Keely Jones (ex modella pronta a realizzare i propri sogni reinventandosi e diventando la manager di una società di pubbliche relazioni).

 

Jamie Tartt (fashion victim per eccellenza che vuole sempre apparire ed essere al centro dell’attenzione che saprà “modellare” il suo temperamento).

 

Nate/Nathan Shelley (l’aiutante innocuo e un po’ imbranato che diventa allenatore trasformandosi in una vera e propria iena… ma nella terza stagione…? non spoileriamo troppo!)

 

Coach Beard (dalla barba barbuta! Il suo fedele secondo, il migliore amico solidale di Ted).

 

La dott.ssa Sharon psicologa che non sa aprirsi agli altri.

 

Dany Rochas, Sam, Isacc,  Jan e tutti calciatori stranieri che lottano contro la nostalgia di casa.

 

E non dimentichiamo anche il trio di tifosi criticoni del Richmond… simpaticissimi!

 

Tutti i personaggi e, in generale, tutta la storia su cui si basano le tre stagioni girano intorno ad argomenti sui quali chiunque può facilmente ritrovarsi.

 

Per esempio, il FALLIMENTO. Che sia personale o professionale molti dei nostri protagonisti si scontrano con questo scenario; da Rebecca a Ted, da Roy a Keeley. Il fallimento lancia la sfida, e la sfida porta al cambiamento.

 

Per poi passare all’AMICIZIA.

Tutti possiamo trovare al nostro fianco aiuti insospettabili… tutti possiamo essere capaci di instaurare legami indissolubili (e non solo tra uomini che condividono lo spogliatoio ma anche tra donne che si scambiano confidenze e consigli sulla vita pratica).  Pensiamo ai Diamond Dogs, fantomatica associazione di sostegno organizzata da Ted, da Coach Beard, da Higgins (direttore oprativo del Richmond) e Nate (magazziniere e tuttofare della squadra che sa molto di calcio ma non crede in sé stesso. Su di lui ne vedremo delle belle!!!) o al rapporto tra Rebecca e Keeley, capaci di sostenersi e proteggersi a vicenda.

 

Molti hanno criticato la serie considerandola troppo edulcorata, diciamo così, quasi irrealistica nell’affrontare i problemi della vita quotidiana.

Nonostante, a nostro avviso, non sia propriamente vero (ci sono puntate intere che affrontano temi come la mascolinità tossica e l’omofobia – vedi Colin Hughes) noi crediamo che Ted Lasso sia una serie TV che nasce fin da subito con connotazione bonaria. La bontà è infatti la principale caratteristica di Ted, dotato di anima semplice ma non banale, sempre pronto a vedere il bicchiere mezzo pieno.

 

Questo stile non è propriamente nuovo nel mondo sitcom.

Parks and Recreation, per esempio, basata sulle vicende di un gruppo di dipendenti comunali presso il dipartimento per la manutenzione dei parchi pubblici, è una serie TV divertente, stimolante, ottimistica e leggera.

Oppure il conosciutissimo The Office in cui si raccontano le vicissitudini della ditta Dunder Mifflin che produce carta. Quanto succede in ufficio qui è chiaro a tutti… trasgressioni, amori, incompetenze e tanti colpi bassi…il tutto in pura parodia.

 

Ma Ted Lasso non è semplicemente una comedy. Basti pensare a come Ted Lasso cade, come qualsiasi altro essere umano, in quella malefica trappola del pensare sempre agli altri reprimendo i propri bisogni fino al punto di esplodere con attacchi di panico debilitanti.

E’ semplicemente il modo in cui vengono affrontate queste situazioni che fa la differenza. Le paure non sono debolezze ma vengono valorizzate affrontandole e diventando punti di forza per migliorare. Ad ogni ostacolo sul tuo percorso guarda come poterlo saltare o aggirarlo azionando il CAMBIAMENTO.

 

Come accade, per esempio, nella serie La fantastica signora Maisel casalinga intraprendente e solare che, dopo aver saputo del tradimento del marito, invece che darsi per persa diventa attrice di cabaret e inizia la sua nuova vita, reinventandola.

 

Molti critici ritengono che la serie non parli approfonditamente di temi del nostro tempo come invece accade in altre sitcom o in altre pellicole.  Abbiamo in mente per esempio Deep, un film di fantascienza del 2021. Un esperimento neuroscientifico sul sonno è la sua trama sintetica e chi si addormenta, muore! Un film denuncia, a quanto pare, e lo dice lo sceneggiatore: “Viviamo in un’era di incertezza, un’epoca in cui il denaro è di fondamentale importanza. L’ispirazione dietro a Deep è essenzialmente ciò che dobbiamo affrontare nella realtà quotidiana. I giovani della mia età spesso devono convivere con la privazione del sonno come un ‘elemento’ della vita, e questo ci ha portato alle domande “Che cosa potremmo ottenere rinunciando al sonno? Se potessimo semplicemente seguire la nostra routine, privarci del sonno e continuare a guadagnarci? “».

Insomma, cari amici di Ted Lasso… siamo in chiusura.

Vedere Ted Lasso ci ha mostrato:

  • come un manager gestisce le risorse,
  • come accompagna il team valutando e mai giudicando,
  • come non va mai dato nulla per scontato,
  • come essere coraggiosi uscendo dalle regole.

 

Believe è proprio un post it da appiccicare sul tuo notebook per crederci sempre ed arrendersi mai!

 

 

 

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