Mindset 2

di Armando Sborgia
Mindset 2

Vorrei dar seguito a quanto ho espresso nel mio precedente articolo per ROCK’N’SAFE, in cui esponevo la teoria alla base del Mindset della sicurezza e di quello che poi per effetto causale diviene Cultura della sicurezza sul lavoro.

In questa occasione vorrei soffermarmi su come creare un nuovo mindset in un gruppo di persone, dove per effetto dei bias cognitivi della conferma e tutti i suoi fratelli più vicini, abbiamo individui che stenteranno l’approccio corretto alla materia, resa ostica dai suddetti bias che sono ormai radicati nella popolazione.

Ma prima di pensare in grande e di allargare il concetto ad una popolazione di lavoratori, è doveroso cominciare a porsi l’obiettivo di cambiare in primis le proprie abitudini e il proprio mindset, passando dal famigerato mindset statico a quello dinamico.

Così possiamo capire in modo chiaro cosa sia il cambiamento, su noi stessi, sulla nostra pelle, per poter trasmettere correttamente il processo di cambiamento al prossimo, quindi mettendo in pratica una vera e propria trasmissione del know-how appreso; unico modo per avere la certezza di trasmettere efficacemente i concetti e le modalità di filtrare ed affrontare gli stimoli esterni.

Siccome siamo su una piattaforma Rock ‘n’ Roll e sto scrivendo dalla cima di Rocca Calascio (a 1460 m sul livello del mare) durante il sound-check di un concerto di Alice Phoebe Lou, cercherò di usare la musica come paragone al cambio di abitudini.

Tutti i musicisti sanno che per eccellere nel loro strumento è necessario esercitarsi ogni giorno con costanza e pazienza, nel ripetere gesti che devono divenire automatici, procedendo al raggiungimento di quella che si definisce “memoria muscolare” di un gesto… quindi il musicista, non conterà quattro battute tutti i giorni perché presto il suo cervello automatizzerà il conteggio delle 4 battute che servono a creare un ritornello o una strofa di una canzone di classico rock.

Spesso i chitarristi prediligono dei “lick” o nel caso dei batteristi dei “fill” di batteria che sono in parte sempre quelli… da bassista potrei citare il più volte eletto miglior bassista del mondo Flea dei Red Hot Chili Peppers, il quale ripete dei modi di esprimersi in senso ritmico con la tecnoca dello “Slap” (l’atto di picchiare con pollice e indice le corde del basso, tecnica inventata dal grandissimo Larry Graham) che lo hanno reso famoso negli anni.

Bene e se vi dicessi che lo stesso vale per la nostra attività lavorativa e anche il semplice spuntare una lista di controllo (check-list) necessità di esercizio giornaliero?

Secondo Mans in Psico-cibernetica serviranno minimo 21 giorni per rendere automatico questo tipo di comportamento che è alloctono alle nostre abitudini naturali… un mio collega, l’esimio Dott. Massironi, direbbe che certe volte ci vuole molto di più soprattutto per radicare detti comportamenti in quello che sarà il cambio di mindset di un’intera popolazione di lavoratori e in questo ci verrà in soccorso tutto il sistema nato attorno alla sicurezza comportamentale che i più conoscono come BBS acronimo anglosassone per Behaviour Based Safety; ma facciamo un passo indietro altrimenti complicheremo il concetto che vorrei esprimere e la routine che vi vorrei suggerire.

Cominciate ad addestrare il vostro cervello all’uso di una check-list di quelle che potete fare con una semplice app sul vostro telefono… magari per la spesa e successivamente per organizzare il vostro lavoro giornaliero; potrei scommettere con ognuno di voi che i primi tempi sarà difficile mantenere l’impegno di portare a termine un lavoro e poi passare a mettere il check sulla vostra lista, sarà complicatissimo rispettare la tabella di marcia da voi programmata e rispettare l’ordine consecutivo che si presuppone corretto per fare tutto il previsto.

Se ci riflettete noi chiediamo alla popolazione operaia di fare lo stesso e spesso senza verificare correttamente che le nostre previsioni siano corrette, senza fare dei passaggi di verifica per l’applicazione reale di una procedura… se la fattibilità sia rispettosa del processo di lavoro… il nostro mindset ci fa affrontare la problematica con un tipico mindset statico, lo so che molti di voi staranno pensando che è assolutamente il contrario, ma fermatevi a pensare a quanto avete fatto per redigere una procedura… mi fermo qui perché la risposta che darete la conosco bene.

Quindi tornano al concetto, usate la lista di controllo per fare la spesa e inserite la spunta solamente dopo aver preso un oggetto e averlo messo nel vostro carrello, cestino o quello che preferiate utilizzare, fatelo come esercizio per acquisire una nuova forma mentis e dopo un mese circa potrete passare ad usare lo stesso metodo per la gestione del lavoro.

Il nostro modo di filtrare la realtà è pari alla cerchia lavorativa a cui apparteniamo e alla somma del pensiero delle 5 persone più vicine a noi.

Quindi se siete dei dirigenti la penserete con il filtro del dirigente che mediamente crede che sia colpa del lavoratore che non vuole seguire i protocolli lavorativi e che evita di seguire le direttive del management; se siete consulenti o RSPP esterni spesso i vostri ragionamenti sono assimilabili a quanto i vostri colleghi e i clienti/committenti sono sensibili alla materia che trattate, solitamente il consulente che ragiona: Soldi = Carte… aggiungerei delle frasi che sicuramente i più avranno ascoltato nella loro carriera, come l’immancabile “tanto chi lo legge” o “queste sono leggi fatte per la fiat che è enorme” (con quest’ultima frase e le sue versioni omologhe abbiamo repertori infiniti), “sono tutte stronxxxe, tu dimmi chi le applica queste regole assurde”… mi fermo per evitare di diffondere altri pessimi stereotipi.

Quello che distrugge il lavoro dei consulenti precisi e impegnati nel diffondere un messaggio chiaro e serio lo abbiamo appena definito nel periodo precedente, tutte frasi figlie di Ignoranza, Furbizia e Pigrizia… aggiungerei un cugino prossimo, la disinformazione.

Ma vorrei evitare di essere polemico perché in realtà stiamo parlando di Mindset e vorrei lasciarvi con un’ultima osservazione tecnica, avere un Mindset Dinamico significa, per la nostra professione, avere il pieno controllo delle regole da seguire per creare l’agognata cultura della sicurezza, vuol dire andare in cantiere con elmetto, scarpe, cuffie antirumore e un bel giubbetto ad alta visibilità, per instillare nelle persone una domanda: “come mai questo si mette bardato così?” …

Queste sono azioni che per molti di voi possono apparire scontate, ma in realtà per il resto del mondo sono anomale, strane e spesso esagerate.

Per fare tutto ciò?

Iniziate ad essere metodici con voi stessi partendo da una semplice lista della spesa da spuntare… potete essere dei geni nel vostro lavoro ma vi passerà chiunque operi con costanza nel tempo, applicando passo dopo passo le procedure di lavoro corrette e radicando in loro stessi il giusto mindset della siucurezza sul lavoro.

 

 

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