Mindset della sicurezza

di Armando Sborgia
Mindset della sicurezza

Potremmo dire che cos’è la “cultura” della sicurezza?

Sono certo che in tanti si riempiono la bocca con questo termine, ma sono sicurissimo che in pochi ne conoscono il vero significato o la radice; cosa vi aspettate che ve ne dia io una spiegazione?

Potrei, ma in questa fase vi lascerò in sospeso come nel migliore dei flirt!

Ho ragionato ultimamente sul concetto di cultura della sicurezza, accorgendomi che come spesso accade, noi esseri umani passiamo del tempo immane soffermandoci su un piccolo dettaglio della nostra realtà, come quando si guarda un quadro da vicino, molto, forse troppo… perdendo l’immensità di un capolavoro che potrebbe essere apprezzato e compreso solamente allontanandoci con qualche passo indietro.

E se allontanandovi, come ho sperimentato io stesso, vi accorgeste anche voi di aver sempre posto l’attenzione sul punto sbagliato della questione e aveste usato un termine improprio per “ignoranza” nella comprensione del termine stesso?

La parola “CULTURA” deriva dal verbo latino colere, “coltivare”. L’utilizzo di tale termine è divenuto poi il patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica preparazione in uno o più campi del sapere.

Se volessimo andare oltre troveremo anche altre definizioni come:  l’insieme di valori, credenze, conoscenze, norme, linguaggio, comportamenti e oggetti materiali condivisi da una collettività e trasmessi socialmente da una generazione all’altra.

La cultura non è acquisita biologicamente; essa deve essere trasmessa di generazione in generazione.

Io difronte a questa definizione ho intravisto un buco, una piccola apertura ad un termine che da anni nel mondo anglosassone regna sovrano e che ha un significato similare, ma effettivamente diverso nella sostanza e nella pratica.

Carol Dweck, madre di questo termine, definisce la modalità di pensare e le proprie convinzioni con il termine mindset. Il termine deriva dalla psicologia cognitiva, che pone l’attenzione su come le persone processano le informazioni.

Gli esseri umani hanno una capacità limitata di assorbire e trattare le informazioni. I mindset aiutano a filtrare ciò che si assorbe e come lo si interpreta. Possedere un certo mindset significa anche agire di conseguenza. Quindi un mindset ha una parte cognitiva e una parte d’azione ed è per questo che al giorno d’oggi sta guadagnando terreno nell’organizzazione e nella teoria della gestione strategica.

Quindi parlare di cultura della sicurezza, a mio avviso, manca di significato reale al significante attribuito e questo perché in effetti quello che dovremmo applicare è il cosiddetto mindset dinamico, che prevede la capacità di adattarsi a un processo o a una situazione da affrontare, in questo caso parliamo di lavoro e la sicurezza ad esso connessa, in base alle conoscenze acquisite e all’esperienza relativa a una determinata mansione lavorativa; quindi, se ci ragionate la cultura della sicurezza senza un relativo mindset (mentalità) della sicurezza porterà sempre a un nulla di fatto.

La dicotomia che si crea fra cultura e mindset della sicurezza a mio avviso la possiamo paragonare alla fitta relazione fra pericolo e rischio, anche qui mi riservo di affrontare il discorso in un articolo dedicato… comunque sia, se ci soffermiamo su quanto evinto dal ragionamento di sopra, dovremmo iniziare a creare un’esperienza nuova nel panorama della formazione, per far sì, che oltre ad insegnare le teoriche meteore lanciate a mò di granata sul povero discente,  si possa creare dei percorsi al limite di esperienze di coaching.

Potreste dirmi che è impossibile per via di budget risicati, imprenditori scoraggiati e che vedono di cattivo occhio la sicurezza e coloro che la propugnano, ecc… e se fosse il contrario?

Provate ad immaginare il seguente scenario e vi ricordo che parliamo sempre di mindset.

Parliamo prima del Mindset Statico (MS) e di Mindset Dinamico (MD), il primo è quello deleterio per la cultura della sicurezza è quella serie di situazioni per le quali si cede alla società e al bias cognitivo della conferma dell’approvazione sociale (chiedo scusa se sto piegando al mio volere dei concetti ma è necessario), quindi si alza una persona è dice: “ la sicurezza sul lavoro è una perdita di tempo e non serve a nulla, tanto abbiamo sempre fatto così e se proprio la vogliamo dire tutta chi lavora è normale che si faccia male!”

Sconcertante? disarmante? fuori dal mondo?

Ora siate sinceri con voi stessi e ragionate su quante volte avete nutrito queste fandonie accettando, in nome di una paga e di soldi facili, un compromesso che pare innocuo ma che nasconde una carneficina in termini di vite umane; mentre parliamo il MINDSET STATICO delle persone prive di una corretta Cultura della Sicurezza sta facendo oltre 4713 morti (dato 2018-2021).

Poniamo l’attenzione sulla persona che va a proporre la sicurezza sul lavoro presso un imprenditore ed è lì che bisogna sfoderare il proprio MINDSET, credere fermamente nella propria professionalità ed evitare di cedere alle tentazioni di arginare la norma, di poter soddisfare richieste per paura di perdere un lavoro e spesso di essere esclusi da giri di imprenditori che sono in contatto fra loro accettando di delinquere assieme a loro… purtroppo finiscono in queste logiche malate e distorte i giovani appena laureati o appena affacciati al mondo del lavoro, privi di una guida, un mentore esperto che li possa indirizzare verso un modo più virtuoso di gestire le proprie consulenze.

Questi “furbetti” a loro volta diventano delle vittime di un sistema lavorativo distorto che li porta a diffondere la cultura della sicurezza facile e veloce che consiste nel scambiare soldi (spesso molto pochi) per adempimenti cartacei o pessime formazioni che a poco servono per cambiare il mondo del lavoro.

Ora il MS lo conosciamo tutti perché chi vuole lavorare in qualità si dedica con dedizione, giorno per giorno, a creare nuovi modi per eccellere e trasmettere la controcultura che dilaga al giorno d’oggi… dove un corso di 12 ore dura 4 ore, dove il corso di 8 ore e sprovvisto di una tempistica atta a permettere una pausa pranzo e quindi il docente deve ricavarla nell’interno del tempo, spesso insufficiente, concesso nelle linee guida ed accordi stato regioni di competenza.

Iniziate a piantare i piedi per terra e a rifiutare chi vi fa lavorare male, tracciate le illegalità via mail, cominciate la vostra personale rivoluzione, io l’ho fatto, ho iniziato ad utilizzare il vaffxxxxxo terapeutico per tutti coloro che sono fuori allineamento e che vorrebbero piegarmi nei loro mondi distorti… se parlassimo di musica avrei accettato subito, ma qui si gioca con le vite delle persone, anche se sembra il contrario, sembra che si stiano applicando regole impossibile e prive di senso, regole che ci fanno creare una mole immensa di carte, di adempimenti esagerati… attenti perché l’ozio è il padre dei vizi e la pigrizia o procrastinazione seriale sono sue cugine strette.

La scarsa voglia di un imprenditore nel perseguire la creazione di un sistema ordinato di prevenzione che sia agile e semplice dipende molto da voi e dal vostro mindset, perché avrete capito che siamo noi coloro che devono coltivare le aziende sicure di domani, creando le condizioni per il cambiamento, un passo alla volta.

Seminate la sicurezza sul lavoro, spargete dei semi che prima o poi germineranno per creare aziende sicure, nei dipendenti con la formazione e negli imprenditori con l’esempio, con il dimostrare che si va in produzione dotati dei DPI per mostrare a tutti che c’è un pericolo da cui prendere le distanze, per far vedere che siamo tutti uguali difronte ai pericoli presenti sui posti di lavoro e che i favoritismi sono inesistenti di fronte alla salute ed alla vita umana.

Potremmo continuare ad oltranza con migliaia di esempi, ma vi lascio con il pensiero introdotto all’inizio:

Cambiate il vostro Mindset da Statico in Dinamico e vedrete che farete del bene ogni giorno, che inizierà la rivoluzione legata alla Cultura della sicurezza, quella vera.

Avrete anche la vostra rivoluzione finanziaria ne sono certo, e questo perché cambierete rotta, lavorando con persone che sono in sintonia con i vostri ideali e che saranno aperte ad accogliere la cultura ed il mindset della sicurezza.

Personalmente ho iniziato la mia rivoluzione in ritardo ed ho creato il mio canale YouTube e percorsi alternativi di formazione con professionisti che la pensano come me solamente per dare una sveglia a chi sta rimanendo indietro, a chi potrebbe fare la differenza e sta rimanendo dietro ai propugnatori di ignoranza e qualunquismo.

Citando Seneca potrei dirvi che: Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele!”

 

 

 

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