Pianificazione: sicuri che riempire ogni spazio vuoto sia davvero la ricetta per l’efficacia?

di Simona Bargiacchi
Pianificazione

Adoro la pianificazione alla ricerca dell’efficacia.

D’altra parte, mi sto rendendo conto che oggi, con i dispositivi digitali sempre a portata di mano, corriamo il rischio di privare la mente di ogni intervallo e intrappolarci in un loop di iperattività che può paradossalmente allontanarci dall’obiettivo finale.

Diamo un’occhiata più da vicino ai momenti di attesa/noia: riempirli in nome dell’efficacia è davvero il modo migliore?

Gli smartphone ci offrono l’opportunità di “uccidere la noia” e rendere ogni attesa apparentemente produttiva. Immagina la scena: sala d’attesa del medico affollata. Chi riesce a resistere alla tentazione di riempire lo spazio? Pochi coraggiosi. La maggior parte di noi si getta nel mondo digitale, magari controllando le e-mail o facendo la spesa online o scrollando freneticamente sui social. Un’abitudine che, a breve termine, sembra produttiva, ma cosa ci stiamo perdendo?

Se andiamo più a fondo, ci perdiamo tante cose:

– La possibilità di mettere il cervello in stand-by, ricaricando le energie per affrontare nuove sfide con più vigore.

– L’opportunità di far vagare la mente al di là dei percorsi logici, collegando pezzi di informazioni in modi inusuali, creando quegli “ah ah moment” che portano a soluzioni creative.

– L’occasione di esplorare il mondo con occhi nuovi, cogliendo dettagli che potrebbero aprirci nuove consapevolezze.

Convinti dell’esistenza di una relazione tra inattività e spinta creativa, un gruppo di studiosi nel Regno Unito negli anni ’50 ha dimostrato che la noia può essere un alleato prezioso per la creatività.

L’esperimento è stato svolto in questo modo: un gruppo di persone è stato indotto a sperimentare la noia leggendo l’elenco telefonico per 15 interminabili minuti. Dopo di che è stato sottoposto ai test standardizzati di creatività. Risultato? Le persone precedentemente annoiate, hanno mostrato una creatività superiore alla media in ogni tipo di test.

Leggere questa ricerca mi ha fatto riflettere su quanto riempire ogni spazio potrebbe portare più all’esaurimento che alla produttività e ho cominciato ad agire con più consapevolezza:

  • Nelle mie lunghe passeggiate mattutine evito di portare le cuffiette, per resistere alla tentazione di ascoltare quel podcast, lasciando invece vagare la mente
  • Nel weekend cerco attivamente la disconnessione, evitando di portare sempre lo smartphone con me
  • Nella corsa quotidiana verso l’efficacia, cerco di ricordarmi di premere il tasto “PAUSE” di tanto in tanto, inserendo buffer tra un impegno e il successivo.

Il segreto per mantenere l’equilibrio mentale e coltivare la nostra creatività potrebbe risiedere proprio nell’abitudine di concederci pause durante la giornata e, quando possibile, giorni offline, senza un’agenda sovraccarica.

E tu, quali trucchi hai per gestire saggiamente il tempo e trovare l’equilibrio nella tua vita quotidiana? Condividili nei commenti!

 

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