La parola a Rafael Lopez, Regional Director Italia e Sud Europa Purina

di Annarita Cacciamani
Purina

Purina

Purina è uno dei più noti brand di alimenti per cani e gatti. Parte del gruppo Nestlè, Purina porta avanti numerose iniziative legate al benessere dei lavoratori e alla sostenibilità. In questa direzione vanno, ad esempio, PetsAtWork e i 6 impegni di Purina per l’ambiente. A raccontarci le tante esperienze messe in campo è Rafael Lopez, Regional Director Italia e Sud Europa di Purina.

 

Purina è uno dei più noti brand di cibo per cani e gatti. Cosa differenzia i vostri prodotti dai concorrenti?

Purina è una delle aziende di riferimento nel settore petcare, con una gamma di alimenti per cani e gatti che va incontro a qualsiasi tipo di esigenza e gusto. Grazie alla nostra esperienza e soprattutto alla nostra passione, conosciamo l’importanza di un’alimentazione corretta e bilanciata e per questo i nostri esperti ricercatori, nutrizionisti e veterinari si impegnano ogni giorno per comprendere sempre meglio le esigenze nutrizionali, comportamentali e sociali dei pet e per studiare soluzioni innovative e di alta qualità per garantire la loro salute e il loro benessere.

Le nostre proposte combinano qualità superiore, rigore scientifico e garanzia di risultato grazie agli investimenti in attività di ricerca e innovazione. Abbiamo l’obiettivo di mettere a frutto le nostre conoscenze e ricerche per formulare nuove diete, comprese quelle su misura per esigenze specifiche.

Purina

 

Benessere e sostenibilità sono tematiche molto care a Purina. Su questi temi l’azienda ha dichiarato alcuni impegni. Ce li può illustrare brevemente?

In Purina da sempre ci impegniamo a fornire soluzioni alimentari per i pet, ma riconosciamo la necessità di adottare misure più ambiziose e d’impatto per rispondere alle sfide sociali e ambientali che stiamo affrontando. Per questo motivo, in occasione del BetterWithPets Forum 2022, abbiamo presentato sei nuovi impegni, dedicati a migliorare la vita e il benessere dei pet, delle persone e la salute del nostro pianeta.

I 6 impegni sono stati sviluppati per garantire che la nostra azienda operi all’interno dei “confini del pianeta” (Planetary Boundries) entro cui l’umanità può continuare a svilupparsi e prosperare per le generazioni a venire: sono stati infatti pensati per affrontare le aree chiave dell’impatto sociale delineate negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite entro il 2030.

I nuovi commitment si basano sulla nostra volontà di fornire un’alimentazione di alta qualità per i pet, affrontando e contribuendo anche a questioni sociali e ambientali più ampie, come ad esempio il miglioramento della salute delle persone in situazioni di vulnerabilità facendo leva sul potente legame uomo-pet e l’accelerazione della transizione verso sistemi alimentari rigenerativi.

Lavoreremo inoltre per aiutare a far progredire la rigenerazione del suolo e degli ecosistemi oceanici passando a sistemi circolari riparativi per aiutare a rigenerare sia l’oceano che la terra.

 

Recentemente avete lanciato il progetto “Pets at work”. Di cosa si tratta? Quali benefici ha portato ai lavoratori di Purina e delle altre aziende che hanno aderito?

Gli uffici Purina sono pet-friendly dal 2014 e, grazie al progetto Pets at Work, i nostri dipendenti possono portare il proprio cane in ufficio in un ambiente di lavoro più coinvolgente, inclusivo e collaborativo. L’obiettivo di Pets at Work è quello di aiutare i nostri dipendenti a vivere al massimo la relazione con il proprio pet sul posto di lavoro, ma anche a supportare realtà esterne a seguire un percorso simile e creare ambienti di lavoro pet-friendly.

Dal 2017, infatti, abbiamo lanciato la Pets At Work Alliance e abbiamo messo a disposizione delle realtà interessate la nostra esperienza, ma anche un pratico toolkit che chiarisce i primi passi da intraprendere per rendere i propri uffici pet-friendly, oltre ad un supporto mirato più specifico per le singole aziende. Ad oggi la Pets at Work Alliance conta più di 200 aziende in tutta Europa e in Italia abbiamo richieste continue di aziende, in settori diversi, che vogliono intraprendere questo percorso.

È vero che il progetto è attivo da diversi anni ma è sempre molto vissuto e sentito, tant’è che esiste un comitato di lavoro cross funzionale che si ritrova periodicamente per valutare l’attività e possibili sviluppi.

Per identificare quali azioni mettere in campo, abbiamo di recente proposto una survey ai dipendenti Purina e Nestlè che ci ha aiutato a capire meglio cosa pensano del progetto e cosa vorrebbero venisse implementato. Dai dati raccolti appaiono evidenti i benefici chiari e tangibili da parte dei dipendenti che hanno aderito all’iniziativa portando il loro cane in ufficio, ma anche per tutti i dipendenti che non hanno un animale da compagnia o non lo portano in ufficio.

I colleghi aderenti al progetto confermano un migliore equilibrio vita professionale/privata, una migliore gestione del proprio cane, una riduzione del senso di colpa per lasciare il proprio cane a casa da solo e un maggiore attaccamento all’azienda.

D’altra parte, vi sono tanti benefici anche per chi non ha un pet o non lo porta in ufficio: i dipendenti confermano che la presenza di pet in ufficio riduce lo stress, migliora l’atmosfera portando il buonumore, agevola le interazioni con i colleghi, incoraggia il possesso o l’adozione di un pet e rappresenta un privilegio per i pet lover, che possono interagire con gli amici a quattro zampe dei colleghi pur non avendone uno.

Pets At Work viene valutato come un esempio di visione progressista e incentrata sulle persone e rappresenta motivo di orgoglio di far parte dell’azienda, tanto che i dipendenti consiglierebbero l’iniziativa ad amici che lavorano in altre aziende.

I benefici che la convivenza con gli animali può portare alla vita delle persone, ma anche alle organizzazioni in generale, sono numerosi: negli uffici pet-friendly le persone sono più coinvolte, concentrate e produttive, dimostrano maggiore motivazione e più attenzione nel fissarsi degli obiettivi. Per questo motivo siamo molto fieri dell’iniziativa e il riscontro positivo dei nostri dipendenti è un importante indicatore di successo.

Purina

 

Quali altre iniziative di welfare aziendale avete in essere?

Il Welfare Aziendale è uno degli strumenti principali che il Gruppo Nestlé, di cui fa parte anche Purina, utilizza per raggiungere obiettivi strategici come il gender e work-life balance, salute e benessere e mobilità sostenibile. Questo percorso prevede un’attenta analisi delle necessità attraverso l’ascolto attivo per individuare i diversi bisogni delle persone. In questo modo è possibile strutturare iniziative e attività che abbiano un impatto positivo e concreto sulla vita delle persone.

In quest’ottica Nestlé offre ai suoi dipendenti dei vari brand, tra cui anche Purina, una serie di iniziative, soprattutto sociali, tra cui quelle a supporto della genitorialità e dell’abbattimento delle barriere di genere. Ad esempio, con le Organizzazioni Sindacali (FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL) ha sottoscritto un accordo che istituisce la Nestlé Baby Leave, un congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui può usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore.

La Nestlé Baby Leave può essere fruita in un’unica soluzione entro sei mesi della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore. Il nuovo congedo vede assicurata l’erogazione di tutti gli elementi retributivi.

Nestlé, con questo accordo, vuole dare la possibilità a tutta la famiglia di dedicare tempo ed energie al nuovo arrivato, in un periodo particolarmente delicato per la crescita del bambino e dei genitori.

 

Nell’intera filiera produttiva di Purina, come si declina l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente? 

Siamo molto sensibili al tema della sostenibilità, sia sociale che ambientale. Nel 2022, in occasione del BetterWithPets Forum, abbiamo presentato i nostri 6 impegni per i pet, le persone e il pianeta. Uno dei nostri obiettivi è lavorare per un futuro senza sprechi, con l’impegno di rendere il 100% degli imballaggi riutilizzabili o riciclabili, e di ridurre di un terzo l’uso della plastica vergine. Ci stiamo già muovendo in questo senso, infatti le confezioni di alcuni prodotti come Purina ONE Bifensis sono di plastica riciclabile.

In ambito di salvaguardia dell’ambiente, un progetto che ci sta molto a cuore è LENs, un network sostenibile, nato per salvaguardare il territorio veneto e friulano, dove operiamo grazie al nostro stabilimento produttivo di Portogruaro (VE). Il progetto è la concretizzazione dei nostri impegni per favorire l’accelerazione alla transizione verso sistemi alimentari rigenerativi e contribuisce a promuovere l’agricoltura rigenerativa, con l’obiettivo di conservare e ripristinare i terreni agricoli e il loro ecosistema. LENs è un meccanismo indipendente attraverso il quale aziende con un interesse comune nella protezione dell’ambiente e la valorizzazione del territorio, possono collaborare per raggiungere obiettivi condivisi.

 

Esistono particolari iniziative di formazione per i vostri lavoratori?

 Per i nostri dipendenti esistono numerose attività di formazione che riguardano sia la parte di soft skills che quella di competenze verticali e più specifiche del settore petcare. Per questo abbiamo sviluppato un programma di induction ad hoc chiamato EMPAWER. Il nuovo percorso di Education e Advocacy di Purina Italia è un luogo dove il sapere incontra la voglia di crescere e l’orgoglio di essere parte di Purina: un programma completo che accompagna i nostri dipendenti nel mondo dei pet e della nutrizione animale, per rafforzare la consapevolezza che il lavoro di qualità è un lavoro che merita di essere raccontato.

Un vero e proprio percorso verso l’Advocacy per rendere ognuno consapevolmente informato e portavoce autentico della scienza, della qualità, dell’innovazione e dell’impegno quotidiano che noi di Purina impieghiamo per migliorare la salute e il benessere dei pet.

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