La parola a Enrico Montanari e Rita Ducati, Titolari di Montanari Costruzioni

di Annarita Cacciamani
Montanari Costruzioni

Montanari Costruzioni

Qualità e rispetto. Sono queste le due parole attorno le quali si snodano i 70 anni di storia di Montanari Costruzioni, imprese edile fondata nel 1953 a Fidenza, in provincia di Parma, da Luigi Montanari. Oggi l’azienda è gestita dal figlio Enrico Montanari, insieme alla moglie Rita Ducati, e si contraddistingue per la sua attività di rigenerazione e riqualificazione urbana.

Esempio più limpido della filosofia che sta dietro al lavoro di Montanari Costruzioni, che si occupa anche di restauri di edifici storici, è la Casa nel Parco, realizzata a Fidenza nel 2017 e vincitrice di numerosi premi a livello nazionale ed internazionale. La costruzione racchiude in sé tutte le caratteristiche degli edifici realizzati dall’impresa emiliana: involucro performante (e quindi consumi energetici quasi nulli), sicurezza sismica, estetica, salubrità degli ambienti, verde integrato.

La sicurezza nei cantieri e negli uffici per Enrico e Rita rientra in quel concetto di rispetto che è uno dei pilastri dell’azienda. “Nei nostri cantieri applichiamo rigorosamente tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro. Sono regole che funzionano: serve però conoscerle e metterle in pratica scrupolosamente” sottolineano.

 

Ci raccontate in breve la storia di Montanari Costruzioni?

L’impresa nasce 70 anni fa, nel 1953, fondata da Luigi Montanari, padre di Enrico, che entra in azienda nel 1982. Poco dopo, nel 1986, anche Rita inizia a lavorare nell’impresa. Il valore che è alla base della nostra azienda è il rispetto per le persone unito al sapere e al saper fare. Luigi ci ha trasmesso valori quali il rispetto, l’onesta e il mantenere la qualità a tutti i costi. La qualità è una strada in salita ma il tempo fa sì che si raccolgano i risultati. Fare lavori di qualità, inoltre, ci consente di girare sempre a testa alta. La nostra strada si basa su questi valori. Nel 2007 c’è un punto di svolta. Intuiamo che una grossa crisi sta per colpire l’edilizia e che bisogna cambiare qualcosa. Abbiamo scelto di andare in controtendenza e di portare in una piccola città come Fidenza quella qualità che vediamo negli edifici delle grandi città. Fidenza ha una storia importante e questo ci ha permesso di puntare sulla rigenerazione urbana, affondando le nostre radici del passato con lo sguardo rivolto verso il futuro. Alla base c’è l’arte del costruire trasmessa da Luigi: se non si ha la conoscenza non si può innovare.

Quali sono i progetti più importanti che esemplificano il vostro modo di costruire?

Dal 2007 ci siamo dedicati alla qualità a 360°. Ci siamo concentrati, quindi, su sicurezza sismica, involucro che deve essere performante, non disperdere energia e non essere energivoro. Di conseguenza è cambiato totalmente il nostro modo di costruire. Il primo esempio è stato Palazzo Ducati nel 2007, poi Palazzo Bellotti fino ad arrivare alla Casa sul Parco dieci anni dopo, edificio che ha ricevuto numerose certificazioni, tra cui quelle di Passive House e Active House. Questo edificio aveva già le caratteristiche che oggi chiede l’Unione Europea: sicurezza sismica, involucro performante, verde integrato, benessere abitativo a cui si è aggiunta l’estetica. Il tutto all’interno del tessuto urbano con un’operazione di rigenerazione che non consuma altro suolo. Poi c’è stato il Giardino delle Gemme, appena inaugurato. E’ un piccolo quartiere dove, sfruttando bonus ed agevolazioni varie, siamo riusciti a portare la nostra qualità a prezzi accessibili ai giovani e alle famiglie. Il nostro sogno è quello di mettere a disposizione il nostro know how per un piano casa nazionale per realizzare soluzioni di edilizia agevolata con abitazioni di qualità. Questo potrebbe anche aiutare a risolvere tutti i problemi legati alla casa e creare posti di lavoro qualificati perché per lavorare in questo modo servono conoscenze. Inoltre, vorremmo una collaborazione sempre più stretta con le scuole che devono formare i tecnici del futuro.

Gli edifici ristrutturati o costruiti ex novo da Montanari Costruzioni sono caratterizzati da una grande attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico…

Le nostre costruzioni alzano l’asticella della qualità. Rappresentano ancora un’eccezione ma dovrebbero essere la regola, anche perché lo chiede l’Unione Europea. I nostri procedimenti sono tutti ingegnerizzati e verificati, nulla in cantiere è lasciato al caso. Inoltre, chiedendo la certificazione di istituti come Passive House, i nostri edifici hanno superato test rigidissimi. È un grande onore per noi che i nostri edifici siano accostati ad opere importanti, come, ad esempio, il Bosco verticale di Milano. L’involucro delle nostre case trattiene l’energia e ci sono sistemi che fanno sì che l’aria all’interno sia sempre pulita e salubre e altre tecnologie che recuperano l’energia che viene prodotta all’interno o che arriva dall’esterno.

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L’edilizia è un settore molto delicato per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Quali misure di sicurezza adottate nei vostri cantieri?

Per noi alla base di tutto c’è il rispetto per le persone. La sicurezza nei cantieri e negli ambienti di lavoro è, perciò, fondamentale. L’incolumità di tutte le nostre maestranze è importantissima. Ogni procedura è ingegnerizzata e verificata: niente è lasciato all’improvvisazione e tutto è tenuto sotto controllo. La nostra organizzazione è molto rigida perché per lavorare in qualità non si può improvvisare. Nei cantieri vengono messe in pratica tutte le norme di legge in materia di sicurezza sul lavoro e vengono forniti tutti i dispositivi di protezione che servono. Le norme ci sono e sono efficienti, vanno però conosciute ed applicate. Negli uffici il nostro impegno è quello di garantire la salubrità dell’aria

Un’impresa come la vostra può dare un contributo alla diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro?

La cultura della sicurezza sul lavoro si crea e si diffonde applicando le norme e facendole rispettare anche a chi collabora con noi sui cantieri senza essere nostro dipendente. Se il nostro personale rispetta le norme, chiede anche agli altri di rispettarle, dando in questo modo il buon esempio. Noi cerchiamo di fare la nostra parte e dobbiamo dire che ultimamente la sensibilità su questi temi sta cambiando. Allo stesso modo cerchiamo di essere d’esempio anche su ciò che riguarda la salubrità dell’aria negli ambienti di lavoro e nelle case.

Come gestite la formazione dei vostri dipendenti? 

Abbiamo iniziato a fare formazione negli anni Novanta con dei corsi ad hoc per le nostre maestranze. Facciamo formazione continuamente perché non può essere un evento spot. Deve esserci programmazione e serietà, anche perché senza conoscenza non può esserci quella qualità che noi ricerchiamo costantemente.

Avete iniziative di welfare aziendale in corso?

Non abbiamo iniziative specifiche ma, credendo profondamente nel rispetto, vogliamo che i nostri 32 dipendenti e i nostri collaboratori stiano bene. Abbiamo sempre pagato puntualmente gli stipendi e cerchiamo di essere vicini a tutti i lavoratori nei momenti di bisogno. Ci sono persone che lavorano con noi da più di 30 anni e quando vanno in pensione è sempre un dispiacere. Noi diamo rispetto e in cambio riceviamo rispetto. Questo vale per tutti: dagli operai ai responsabili di cantiere ai tecnici. L’azienda è fatta di tutti i lavoratori, che hanno pari importanza a prescindere dal loro ruolo.

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