In cerca di una voce

di Allegra Guardi

Nel mio passato adolescenziale da brutto anatroccolo, mi sono spesso sentita “poco influente”. Non ero una persona trainante. I “trend” fra i miei compagni di classe venivano dettati da coetanei ben più appariscenti di me.

Nel mentre, seguivo in via indiretta le battaglie politiche e sociali dei miei genitori, che si sono sempre impegnati molto a livello locale per ciò in cui credevano. Ho visto i loro successi… e ho visto anche molte situazioni in cui il contenuto, per quanto valido, non si è rivelato sufficiente a conquistare i più: mancava un contenitore che catturasse l’attenzione.

Per questo crescendo ho sentito sempre più forte il desiderio di “avere una voce”. Per tanto tempo non mi è importato troppo di quello che avrei detto dopo averla trovata, l’importante era che se avessi avuto qualcosa da comunicare, una causa per cui lottare, un valore da affermare, avrei avuto la capacità di farmi ascoltare. Ho studiato comunicazione per questo motivo.

Poi ho conosciuto il mondo della sicurezza. Ed eccolo lì: un altro cigno nascosto in un brutto anatroccolo… un ottimo contenuto alla ricerca di un contenitore attraente… una voce senza voce.

Io e la sicurezza siamo diventate facilmente amiche. E come succede nelle migliori amicizie, dare e ricevere si sono velocemente mescolati fra loro. La realtà della Safety mi ha motivata e aiutata a trovare una mia voce e io aiuto lei a elevarsi su quella voce e su quella di tanti altri appassionati del tema.

Ci sono così tanti valori che aspettano solo di essere (ri)trovati. Noi abbiamo il potere di fare in modo che succeda. Troviamo una nostra voce e doniamola loro. Diventiamo il loro mezzo. Sta a noi permettere a un valore di volare.

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