Sicuro che serva un piano dettagliato per iniziare?

di Simona Bargiacchi
piano dettagliato

La mia formazione ingegneristica mi ha insegnato a fare un piano di progetto e a tracciarne l’esecuzione, prima di ogni inizio.

Ho fatto così durante gli anni dell’Università e ho provato a farlo anche agli inizi di carriera.

Ma la realtà mi ha smentita.

Mi sono rapidamente resa conto di quanto fosse difficile rispettare i piani a lungo termine in un contesto in continua evoluzione.

Quindi mi sono chiesta “E se invece tracciassimo la rotta viaggiando?”

E così ho iniziato a viaggiare senza bussola, abbracciando un nuovo approccio.

Certo non significa abbandonare le analisi, i piani, le riflessioni prima di “buttarsi” in un nuovo progetto.

Significa imparare ad abbandonare l’illusione di “predire il futuro”, di avere “tutte le risposte” e focalizzarci su ciò che possiamo controllare, preparandoci al meglio.

Questi i tre pilastri per me fondamentali per dimenticare “il piano perfetto” e navigare verso il successo senza una mappa dettagliata:

  1. Scrivere un chiaro obiettivo, da tenere sempre a porta di vista che agisca da “bussola” durante il percorso indicando non “il nord” ma il risultato atteso. Sarà una risorsa cruciale per il processo di scelta.
  2. Prepararsi ai vari scenari. Quando ci rendiamo conto che non possiamo prevedere cosa accadrà, possiamo aprire la mente alle varie possibilità e, per quanto possibile, prepararci ad affrontarle.
  3. Considerare l’imprevisto come la regola e non un’eccezione. Partendo da questo assunto, saremo proattivi ad ogni occasione di cambiamento
  4. Sperimentare e iterare. Invece di attendere la perfezione prima di agire, possiamo imparare facendo. Creare prototipi, raccogliere feedback e adattare la nostra strategia in base alle esperienze acquisite ci aiuta a migliorare costantemente e ad affrontare i problemi in modo più efficace. “Fatto è meglio che perfetto”
  5. Fare leva sulla potenza della collaborazione e dell’apprendimento continuo, per espandere la nostra prospettiva. La potenza della conoscenza condivisa, del brainstorming, del trasferimento tra discipline.

Abbandonare l’illusione del “piano perfetto” ci dà la libertà di esplorare nuove possibilità, cogliere le opportunità inaspettate e adattarci ai cambiamenti in modo tempestivo.

Cosa ne pensate?

Quali altri suggerimenti per “navigare” verso nuovi obiettivi?

… Il viaggio continua, cinture allacciate in sicurezza!

 

 

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