La salute dei lavoratori e delle lavoratrici

di Federico Panetti

Le persone tengono moltissimo alla loro salute ma lo fanno per lo più quando questa viene meno.

Come per molte cose, quando una cosa la possediamo da un po’ di tempo ci sfugge la sua importanza o ci si pone meno attenzione mentre quando la ricerchiamo o ne veniamo privati, il desiderio di riappropriarsene aumenta di colpo.

Ma cosa si intende per salute?

Secondo l’OMS la definizione di salute è “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”.

L’OMS prende in considerazione gli aspetti psicologici ed emotivi come fondamentali nel concepirsi in salute e non quelli fisici perché collega la salute alla felicità; quest’ultima non è direttamente collegata a bene materiali ma immateriali.

In questa direzione se ne parla anche nella prima conferenza sulla promozione della salute svoltasi a Ottawa nel 1986 alla fine della quale ne esce un programma di azioni così sintetizzato:

  • Favorire una politica per la promozione della salute;
  • Contrastare l’utilizzo di prodotti dannosi per la salute, l’impoverimento dell’ambiente e delle risorse, la malnutrizione e il problema alloggiativo, nuovi insediamenti e lavori nocivi/usuranti;
  • Coinvolgere i cittadini nelle scelte per la salute;
  • Riorientare i servizi sanitari;
  • Riconoscere la salute come una risorsa e un investimento sociale.

Un altro aspetto importante viene sottolineato in questa occasione, ripreso dall’OMS, relativo all’idea di benessere e di lavoro usurante.

Ma cosa è il Benessere?

Per quanto riguarda il concetto di Benessere possiamo dividerlo in Psicologico e Organizzativo.

Il Benessere psicologico è per l’OMS una condizione in cui “l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni”.

Secondo la psicologa americana Carol Ryff il benessere psicologico si fonda su 6 dimensioni:

  • auto accettazione
  • relazioni positive con gli altri
  • autonomia di pensiero e azione
  • padronanza ambientale
  • crescita personale
  • scopo nella vita

Sul sito del Ministero dell’Istruzione invece si trova questa definizione di benessere organizzativo: “si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno.”

Secondo lo Psicologo italiano Francesco Avallone il Benessere Organizzativo si fonda su un numero finito di dimensioni elencate di seguito:

  1. Comfort dell’ambiente di lavoro
  2. Chiarezza obiettivi organizzativi
  3. Valorizzazione delle competenze
  4. Disponibilità delle informazioni
  5. Gestione della conflittualità
  6. Relazioni interpersonali collaborative
  7. Scorrevolezza operativa e supporto verso gli obiettivi
  8. Equità organizzativa retributiva, di responsabilità e di promozione
  9. Fattori di stress sotto controllo
  10. Senso di utilità sociale
  11. Sicurezza e prevenzione infortuni
  12. Apertura all’innovazione

Le aziende sono fatte di persone e quando si parla di capitale umano o di risorse umane bisogna considerare che utilizzando questa terminologia si spersonalizza l’azienda stessa; le persone non sono risorse dell’azienda (al pari del tempo, denaro, tecnologia, ecc.) ma sono l’azienda stessa.

Quindi chi ha il potere per migliorare la vita delle persone con cui lavora può lavorare sulle dimensioni sopra elencate con attività mirate, programmate e organizzate; rendere concreto il benessere organizzativo e psicologico richiede impegno, impegno che viene ripagato attraverso l’aumento di motivazione, del senso di appartenenza, della coesione che portano a lavorare meglio in meno tempo.

Di seguito riporto soluzioni applicate da alcune aziende con cui collaboro che su suggerimento di chi ci lavora hanno introdotto delle misure in linea con le dimensioni su indicate:

  1. scatola delle lamentele con suggerimenti, possibilità di arredarsi il proprio ambiente di lavoro, scegliere i corsi di aggiornamento in linea con il ruolo ricoperto (benessere psicologico per la padronanza ambientale e la crescita personale),
  2. tra i suggerimenti visti applicare alcuni sono: mettere più piante in azienda; ridipingere la mensa con colori pastello (la mensa era di colore grigio chiaro); mettere degli schermi e dei giochi in sala mensa; musica in filodiffusione; aumentare il numero di incontri tra personale di settori diversi per scambiarsi idee e suggerimenti (benessere organizzativo per un ambiente salubre, disponibilità delle informazioni, fattori di stress sotto controllo, ecc.).

Comunque, a prescindere da quello che una persona ritiene importante, se non si fa nulla non si ottiene nulla e se aspettiamo che siano gli altri a dover cambiare allora siamo proprio dove vogliamo essere.

 

Bibliografia

1.     Valori e benessere. Differenze individuali, cambiamento e potenzialità di G. Accursio e F. Dentale.

2.     Salute organizzativa. Psicologia del benessere nei contesti lavorativi di Francesco Avallone.

3.     Benessere organizzativo e progresso della persona di Paolo Leomanni.

4.     Benessere psicologico e mondo del lavoro di Mario Fulcheri, Antonio Lo Iacono e Francesco Novara.

 

Leggi anche il precedente articolo della rubrica Safety Shake!

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