La parola a Giambattista Cavalli, RSPP e HSE Manager COIM Group

di Giorgio Nadali
COIM Group

Coim group

C.O.I.M. S.p.A. nasce nel 1962 dall’incontro tra Mario Buzzella e Cesare Zocchi, due uomini accomunati dalla passione per la chimica e dall’intraprendenza imprenditoriale, che danno il via ad un’attività volta a soddisfare la crescente domanda di prodotti chimici generata da un’economia in fortissima espansione.

A distanza di 60 anni, il Gruppo COIM è una multinazionale italiana che sviluppa, produce e commercializza in tutto il mondo specialità chimiche per l’industria manifatturiera, garantendo una presenza locale attraverso 19 società – di cui 10 siti produttivi – in Italia, Germania, Russia, Turchia, Singapore, Cina, India, USA, Brasile, Messico, Cile, Colombia, Spagna, Austria e Paesi Bassi.

Oltre 1.200 collaboratori specializzati sono quotidianamente impegnati a interpretare e soddisfare le aspettative dei clienti con tre principali famiglie di prodotto:

  1. Poliesteri e polioli;
  2. PU Case: coatings, adesivi, sigillanti ed elastomeri a base poliuretanica;
  3. Poliesteri e resine speciali.

Obiettivo del Gruppo COIM è uno sviluppo continuo e sostenibile, in accordo con i valori che da sempre ne caratterizzano l’attività: cura e rispetto di persone e ambiente.

 

Quali misure di sicurezza implementate in COIM?

In COIM, azienda a rischio di incidente rilevante in quanto operante nella chimica, adottiamo tutte le misure possibili per prevenire ogni tipologia di incidente, sia nelle aree produttive che negli uffici. Siamo certificati ISO 45001 e rispettiamo, con i nostri sistemi di gestione, i più elevati standard internazionali per la minimizzazione dei rischi.

Come RSPP mi trovo ad operare nel migliore ambiente possibile, in quanto COIM non ha mai lesinato sugli investimenti in sicurezza, andando molto spesso a implementare misure che vanno oltre le richieste di legge. Lo facciamo da un lato adottando volontariamente anche norme tecniche che ci consentono di migliorare i nostri standard di sicurezza e dall’altro innovazioni non previste da norme e leggi ma che ci consentono di conseguire questo obiettivo.

Ad esempio, per ridurre i rischi legati alla circolazione di mezzi in determinate aree dello stabilimento, abbiamo adottato, per i carrelli elevatori, dei sistemi di rilevazione di personale a piedi che rallentano o fermano il mezzo nel momento in cui intercettano il pericolo.

Siamo costantemente impegnati nella misurazione delle nostre performance, con l’obiettivo di un miglioramento continuo. Questo impegno richiede importanti investimenti in tecnologie, nel miglioramento delle procedure e nella formazione. Per quanto concerne le tecnologie investiamo nell’acquisto di macchine sempre più moderne e sicure, per gli aspetti procedurali lavoriamo al miglioramento continuo delle istruzioni, affinché definiscano le corrette modalità operative.

Il fattore più difficile da gestire, per tutte le tipologie di aziende, resta quello del comportamento delle singole persone, che in COIM vengono costantemente formate sui temi della sicurezza e prevenzione. Abbiamo una media di circa 16-18 ore di formazione all’anno per dipendente, in uno stabilimento che impiega oltre 400 persone tra uffici e produzione e vede la presenza al suo interno di oltre 100 figure aggiuntive tra meccanici, elettricisti, imprese esterne e fornitori. La sfida per il futuro è sicuramente l’aspetto del comportamento individuale: continueremo ad investire in formazione per ottenere un livello di consapevolezza elevato e costante.

 

Quali sono i pericoli a cui sono esposti i lavoratori dell’impianto?

Ogni azienda deve affrontare tutti i rischi previsti dal D.Lgs. 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il nostro pericolo prevalente è quello chimico, unitamente a quello incendio e meccanico, ma nessuna tipologia di pericolo viene sottovalutata da COIM. Anche attività apparentemente tra le più banali, quali di camminare o spostarsi in bicicletta, possono determinare un infortunio. Per questo abbiamo cercato di normare e valutare ogni aspetto.

Il trend nel corso degli anni delle nostre statistiche sugli incidenti ed infortuni è in genere positivo, ma ripeto, lo sforzo è quello di cercare di migliorarci costantemente.

 

 

 

 

Quali misure sono adottate per rispettare l’ambiente?

Come altre aziende chimiche operiamo in conformità alla nostra Autorizzazione Integrata Ambientale, che detta tutti i parametri da rispettare in termini di emissioni, in aria, acqua, e corretta gestione dei rifiuti. L’obiettivo ovviamente è quello in primis di non superare mai i limiti di emissione definiti nell’Autorizzazione. Anche in questo campo COIM è virtuosa, in quanto adotta misure che vanno ben oltre i requisiti di legge, in modo da limitare sempre più l’impatto della propria attività sull’ambiente circostante.

Il nostro sistema di gestione ambientale è strutturato sulla ISO 14001, per la quale siamo certificati, e ci vede impegnati per ottenere un costante risparmio di preziose risorse quali ad esempio l’acqua e l’energia. Proprio l’energia è la sfida per il futuro. In questo ambito stiamo sviluppando diversi progetti e altri sono già stati completati. Abbiamo ad esempio installato degli impianti di cogenerazione per sfruttare al meglio del metano e produrre energia elettrica, vapore e acqua calda. Un primo impianto da 3 MW è stato installato anni fa, di recente ne abbiamo inaugurato uno da 4,4 MW.

 

Quale sfida professionale ha dovuto affrontare negli ultimi tre anni?

La sfida più rilevante è stata quella della pandemia da COVID. L’emergenza si è aggiunta a tutte le attività ordinarie che sono sempre andate avanti. In COIM abbiamo infatti continuato a lavorare per tutto il periodo. Fortunatamente eravamo già dotati di DPI e il nostro personale era già addestrato all’utilizzo degli stessi. Avevamo inoltre saldi rapporti con fornitori fidelizzati.

Lo sforzo più grande ha quindi riguardato l’implementazione dei continui cambiamenti che entravano in vigore mediante decreto. Posso tuttavia affermare che in quel periodo per il nostro personale lo stabilimento COIM era un ambiente più sicuro di quello esterno.

 

 

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