“I Wanna Be Somebody” WASP

di Marco Leonetti
I Wanna Be Somebody

Alcuni decenni fa Guy Debord riuscì a teorizzare la società moderna. Un mondo in cui finzione e realtà si confondono e risultano interscambiabili: la società dello spettacolo integrato.

Ad inizio degli anni ’80 una band americana irruppe sul mercato al grido sfacciato di “I Wanna Be Somebody”, reclamando il proprio posto nel mondo lontano dall’anonimato.

“Voglio essere qualcuno…lassù dove il mondo intero mi guarda…perché io ho il coraggio di essere qualcuno”.

Oggi, questo grido è più attuale che mai e rappresenta la voce di tutte quelle persone che vedono nel web la terra promessa. Il luogo in cui tutto si può realizzare. La giostra sulla quale salire. Una giostra spesso pericolosa che si trasforma in una dipendenza patologica e ossessiva. I numeri sono allarmanti quanto allarmante è la scarsa considerazione del problema da parte della maggior parte delle persone.

Si teme di non esserci (fear of missing out) e quindi di scomparire nel nulla perché ormai “digito ergo sum”.

Qual è l’impatto che le nuove tecnologie hanno avuto nel mondo del lavoro? Quale rischio introducono gli smartphone nella quotidianità di un lavoratore? Dalla caduta dalle scale agli incidenti con le attrezzature o con i mezzi passando per una varietà infinita di rischi neppure mappati.

Essere in rete ci allontana dalla realtà. Ma la realtà è il solo luogo dove siamo chiamati ad essere qualcuno…per prenderci cura l’un l’altro!

 

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