B-SIDE #36 – Tommaso Labate, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo

di Rock'n'safe
Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Tommaso Labate, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo.

Tommaso, quanta attenzione c’è nei media italiani in questo periodo per i temi di salute e sicurezza ?

C’è un grande interesse, sia per la pandemia, sia per i fatti di cronaca che tristemente conosciamo. Abbiamo capito che tutti possiamo essere una delle tante vittime del mondo del lavoro. Purtroppo le tematiche inerenti alla sicurezza sul lavoro finiscono per essere tradotte in riduzioni di budget: la massimizzazione dei profitti  fa considerare note a margine quelle che in realtà sono le vite delle persone.

Qual è il ruolo dei mass media in questo contesto?

L’influenza dei mezzi di comunicazione non deriva dal dirti che posizione prendere su un tema, ma di che tema parlare. Esiste una complessità delle cose che i mass media hanno il dovere di sviscerare. La brevità di un messaggio è nemica di qualsiasi verità, temi complessi hanno bisogno di discussioni complesse.

Come credi si possano attuare i cambiamenti culturali?

Le grandi evoluzioni che la società apporta partono dalla scuola. Se non sensibilizzi un bambino al fatto che è più importante la sicurezza dei tuoi dipendenti  rispetto al guadagno, abbiamo un problema. Senza considerare il fatto che gli incidenti sul lavoro provocano anche delle ricadute economiche, quindi dov’è il reale guadagno?

La tecnologia può aiutare a tutelare il lavoratore?

Sicuramente. Ad esempio: un tempo nei camion c’era il disco che ti diceva che oltre quelle ore il camionista non doveva lavorare. Oggi si dovrebbe intervenire coi GPS, con gli smartphone che rilevano la stanchezza. L’orario di lavoro non può più essere un totem. Esiste l’orario singolo di lavoro, per cui se superi un determinato livello di sopportazione di un carico lavorativo, metti a rischio la tua vita e quella degli altri. Purtroppo il baratto tra salute ed economia si è sempre fatto. Le conquiste fatte nella seconda metà del ‘900 in materia di sicurezza, sono state rimesse in discussione dalla precarizzazione attuale.

 

Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni

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