Ancora tu

di Stefano Pancari
ancora tu

Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?

L’immenso oceano della musica ci dà sempre la colonna sonora adatta al contesto che stiamo vivendo. E Lucio Battisti fluttua nel suo abisso blu come una argentea balenottera. Seppur non voglia occuparmi minimamente di politica, e non so dirti se per insufficiente competenza o per ribrezzo, non possiamo esimerci dal trarre qualche considerazione dalla settimana romana appena trascorsa. Ti assicuro che non è un tema off topic perché in qualche modo è stata la fotografia della nostra cultura, anche della cultura della sicurezza. Come?

Abbiamo assistito ad un teatrino grottesco che, a confronto, The Rocky Horror Picture Show è molto ma molto più serio. Supponiamo che i milleenove “grandi” elettori siano il management di una grande azienda. Immaginiamo che la grande azienda, dopo anni di bilanci disastrosi, si trovi in un contesto delicato, di potenziale rilancio che potrà fargli togliere le gambe dal fango di macchinari non conformi, formazione carente e un’organizzazione che fa acqua ad ogni angolo. Come avremmo vissuto questa settimana?

Come lavoratori ci saremmo aspettati decisioni, cambi di passo perché la salute e la sicurezza è nostra e mentre i manager si sollazzano votando Dino Zoff, Giovanni Trapattoni e Alfonso Signorini, noi stiamo rischiando la vita con switch elettromagnetici ossidati, colleghi capi reparto che si improvvisano Dea Khalì e ci stiamo esaurendo perché fanno del loro meglio per tenere un transatlantico che rischia di diventare un relitto in fondo al mare. Ci viene da rimpiangere Cicciolina al Governo.

Ci troveremmo dentro un’Azienda che nei meeting parla tanto di inclusione, ma alla fine l’elezione della nuova presidente donna è solo frutto dello spot di qualche manager che punta alla scalata societaria. Ci troveremmo di fronte a un manipolo di manager che, invece di pensare al bene comune dell’Azienda, confabula nei corridoi con il solo fine di posizionare meglio la propria Unit. Ci troveremo il manager che un tempo visse di grandi fasti e oggi declassato a capoufficio della corrispondenza postale che si atteggia a guru, nemmeno fosse Jeff Bezos.

E cosa fa l’elite della nostra Azienda? Dopo essersi presi una comoda settimana per decidere il futuro delle nostre vite, prende la sua decisione. Decide di non decidere. Rompe le balle al vecchio presidente che nel mentre stava decidendo se puntare verso Phuket o Kailua, supplicandolo di restare lì dov’è per fare da balìa a loro, bimbiminchia incapaci di governare una Società.

Mi dispiace caro Presidente. Mi dispiace perché il tuo stress da lavoro correlato sarà alle stelle e perché i tuoi valori e le tue parole fanno eco nel vuoto che ti circonda:

Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini.

E come stai

domanda inutile

stai come me

e ci scappa da ridere

 

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