One step closer

di Sergio Masi

Passano gli anni, ma non passa il rammarico per certe situazioni. Si consumano tragedie e delitti, ancora e ancora… Vite su vite vengono spezzate. Non basta un documento che certifica il mio stato di pensionato per farmi sentire fuori da tutto questo. E per certi versi: chi di noi ne è davvero fuori? Anche se non lavoriamo ancora o non lavoriamo più, amiamo persone che lavorano, amiamo persone che girano per strada, amiamo persone che vanno in vacanza. E se queste persone muoiono, improvvisamente, brutalmente, ci siamo dentro, non ne siamo fuori.

Eppure qualcosa è cambiato negli anni. Non in bene, però. È cambiato il modo in cui vengono diffuse queste notizie.

Giornalisti che leggete queste mie righe, non me ne vogliate. Sono certo che molti di voi sono professionisti inecceppibili… e che molti altri lo sarebbero se “la richiesta” non li costringesse su altri binari. E così alla tragedia se ne aggiunge un’altra: l’informazione fatta male.

C’è solo una cosa “buona”, se così si può dire, di una morte prematura per incidente: poter diventare quell’ultima goccia che fa traboccare il vaso e porta ad una reazione. Ma come si fa ad arrivare a questo se il focus delle notizie su un incidente sta sul fatto che un bambino di 5 anni appena risvegliato da un coma “chiede dei genitori”. Signori, via, siamo seri. Ma che notizia è? La notizia sarebbe stata se non lo avesse fatto. E comunque le questioni sono altre, mi sembra!

Sono stanco di questo genere di giornalismo. Non era così un tempo. Abbiamo così tante fonti di informazione e quasi nessuna che informi in modo sensato, in modo oggettivo. Che formi, oltre che informare. Davvero è questo ciò che le persone vogliono? O sono state educate a curarsi dell’aspetto “telenovela” della notizie più che della ricerca dei perché e, soprattutto, delle soluzioni per evitare che simili disastri si ripetano?

Per dirlo con le parole dei Linkin Park, mi sento “one step closer to the edge“.

[…]
All these words: they make no sense
I find bliss in ignorance

[…]
Everything you say to me
Takes me one step closer to the edge
And I’m about to break
I need a little room to breathe
‘Cause I’m one step closer to the edge
I’m about to break

[…]

I find the answers aren’t so clear
Wish I could find a way to disappear
All these thoughts: they make no sense
I find bliss in ignorance
Nothing seems to go away
Over and over again

[…]

________________

[…]
Tutto quello che mi dici
Mi porta un passo più vicino al limite
E sono vicino ad infrangerlo
Ho bisogno di una stanzina per respirare
[…]

Trovo risposte che non sono chiare
Vorrei trovare un modo per sparire
Tutti questi pensieri: non hanno senso
Trovo beatitudine nell’ignoranza
Niente sembra andare via
più e più volte

[…]

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