La verità sta nel mezzo

di Stefano Pancari

Sono perplesso. Sono perplesso per i connotati dicotomici che sta assumendo la comunicazione, anche nell’ambito della salute e della sicurezza. In questo periodo storico straordinario abbiamo i negazionisti e gli apocalittici. I negazionisti che sostengono che il rischio di contagio da SARS-CoV-2 non esiste, forse mossi nel tutelare i propri interessi, spinti a volte dal loro business compromesso dalle tante regole, oppure dal senso di libertà privata dalle stesse citate regole. Poi ci sono gli apocalittici che non vorrebbero andare più a lavorare per paura del contagio, che raccontano del virus come se fosse la fine dei nostri giorni e che ritengono che la nuova normalità sia fatta di mascherine e gel. Poi ci sono le persone come noi. Quelle che pensano che sia una questione di percezione e valutazione del rischio e che un compromesso tra le due fazioni è probabilmente l’atteggiamento più funzionale per affrontare questa situazione. Lasciando ai virologi il loro mestiere e, per alcuni, il loro show, cerchiamo insieme di lasciare da parte la sfera emotiva ed analizzare il rischio riferito al mondo del lavoro. L’obiettivo è uno solo: fare del nostro meglio per eliminare le condizioni di contagio. Perché il contagio esiste, perché il rischio di un nuovo lockdown non lo vogliamo correre e soprattutto perché nessuno desidera, per sé o per i propri cari, correre minimamente il rischio di trovarsi un tubo infilato in gola. Probabile o improbabile, il rischio c’è. Allora smettiamo di avere atteggiamenti infantili e ripercorriamo insieme i 3 semplici passi per tutelarci.

Primo step: in azienda non ci devono essere contagiati sintomatici e credo che su questo siamo tutti d’accordo. Come fare? Carissimo lettore, misurati la temperatura quando sei a casa e, se hai la febbre o la tosse, non ti disturbare a fare il viaggio per venire a lavoro. Dato che non siamo certi che metterai in pratica questa semplice regola, avremo cura di puntarti sulla fronte il nostro termo scanner in modo da accertarci che tu non abbia la febbre. Con queste due operazioni preliminari abbiamo quanto meno smarcato di avere l’untore manifesto in Azienda.

Step due: prevenire il contagio dai contagiati asintomatici. Il livello di difficoltà sale, ma con poche accortezze potremo smarcare anche questo punto. Sì, perché se ti disinfetti le mani all’ingresso con il gel ricco di glicerina, ma soprattutto di alcol, sterilizzerai le tue mani da eventuali virus ospiti sulla pelle. In questo modo potrai lasciare le tue impronte sulle pareti vetrate, sulle maniglie delle porte e su ogni altra superficie sicuro di non seminare virus a destra e sinistra. Il problema potrebbe persistere se il virus ce l’hai te e, quindi, toccandoti il viso, essere punto a capo. È per questo che il gel te lo mettiamo ad ogni angolo dell’Azienda e ti invitiamo a lavarti le mani frequentemente. A scanso d’equivoci Mario e Maria sanificheranno gli ambienti secondo il planning aziendale.
Abbiamo risolto il problema? Certo che no, sappiamo bene che il mezzo pubblico prediletto dal virus è il nostro droplet, che fino a ieri nessuno sapeva nemmeno cosa fosse. Dicasi droplet quell’insieme di particelle più o meno grossolane di vapore acqueo e saliva che vengono immesse nell’ambiente dalla nostra espirazione, piccoli sputi compresi. Però, se indossi la mascherina chirurgica, risolviamo anche questo problema, nessuno dovrà aprire l’ombrello quando parli e nessuno farà da struttura ricettiva al tuo virus (diventando anche il suo e di chissà quante altre persone).
Dato che vogliamo che ogni eventuale asintomatico si tenga il suo virus, ti chiediamo gentilmente di stare ad almeno un metro di distanza dagli altri. Del resto non è chissà quale sforzo quello che ti chiediamo. Sapevi che in prossemica il metro è indicativamente la cosiddetta distanza sociale? La distanza sociale è la distanza che teniamo normalmente in una conversazione tra persone che hanno un rapporto più o meno formale. Le distanze inferiori al metro le teniamo in situazioni di confidenza, quindi a meno che tu non stia facendo la corte al tuo collega (vale per entrambi i sessi), il problema non si pone.

Step 3: abbiamo un’occasione unica se ci pensi. Se adottassimo le poche semplici precauzioni che ormai tutti sanno, ci prenderemmo cura l’un dell’altro. Se ci pensi prendersi cura degli altri e sapere che gli altri si prendono cura di noi è come vivere in un bel mondo. Quanto durerà questa situazione nessuno può saperlo, ma tu puoi contribuire a renderla più breve possibile.

BE SAFE! BE ROCK!

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