La musica che gira intorno

di Marco Chelo
La musica che gira intorno

Addio Maggio 2021, un mese che ricorderemo per le tragedie della giovane Luana e della funivia Stresa-Mottarone, consumatesi a centinaia di chilometri di distanza una dall’altra ma terribilmente vicine nelle dinamiche di “non sicurezza” che hanno portato due bimbi a dover crescere senza più ricevere un abbraccio dai loro genitori.

Storie che ci hanno colpito come un pugno nello stomaco e che hanno riacceso i riflettori sulle morti sul lavoro nonostante già i numeri terribili di questi primi 5 mesi.

E mentre ci interroghiamo sui perché, su una cultura esistente e persistente, ancora una volta la  musica ci offre spunti di riflessioni, attraverso la voce di Ivano Fossati, grandissimo cantautore, produttore ed artista che arriva dalla mia amata Liguria, terra di borgate chiuse tra golfi e monti alle loro spalle.

La musica che gira intorno” è un brano scritto nel 1983 ed incluso nell’album “Le città di frontiera”, 33 giri dedicato a Randy Newman, musicista americano noto per la satira pungente delle sue composizioni.

Una canzone che rappresenta in pieno l’arte visionara di Fossati, riconducibile agli anni ’80, in cui la protagonista è la stessa musica, forse intesa come aria che respiriamo o metafora di un retaggio culturale tremendamente attuale nonostante siano passati quasi 40 anni.

Allora il cantautore era maggiormente interessato al tema dei pregiudizi, di diversità razziale e religiosa e delle preclusioni mentali dell’uomo che non permettono il progresso culturale e civile della collettività sociale.

Oggi, rileggendolo alla luce di quanto successo, mi piace immaginare Fossati nelle vesti di Safety Leader, solo contro un mondo in cui la cultura della non sicurezza vuole prendere prepotentemente spazio.

Il muro citato nel testo non permette agli uomini di superare i preconcetti ed accettare un qualcosa che inevitabilmente non può avere futuro; potremmo pensare a coloro che ritengono la sicurezza un costo oppure i corsi di formazione una perdita di tempo, giusto per citare qualche pensiero che ogni tanto appare scritto sui Social o in qualche talk show. Una barriera mentale da abbattere attraverso una condivisione di ideali per superare quel retaggio culturale, questo è l’invito di Fossati, perché rappresenta il male del progresso sociale e fa scorrere troppe lacrime.

Sarà la musica che gira intorno
quella che non ha futuro
Sarà la musica che gira intorno
saremo noi che abbiamo nella testa
un maledetto muro.

Ma uno che tiene i suoi anni al guinzaglio
e che si ferma ancora ad ogni lampione
o fa una musica senza futuro o
non ha capito mai nessuna lezione.

In queste parole per me c’è scritto tutto, Fossati ci dona una lezione di vita da Safety Rockstar, lui che per primo fece una jam session (i Delirium) o portó il rock progressivo in Italia, oggi riascoltandolo e leggendo il suo testo ci mostra dove si trova il male di tutto, addirittura possiamo scorgere già allora il concetto di “near misses”.

Non mi è mai piaciuto analizzare un testo non essendone capace, ma piuttosto cercare di esternare quanto una canzone riesca a trasmettermi, per questo non voglio rubare troppo tempo ed annoiarvi. Vi lascio ascoltare questa canzone immortale permettendo a chi ne avrà piacere di ricevere quanto essa sia capace di regalare in termini di emozioni e pensieri.

Mentre ci arrivano le foto da Marte, mi chiedo se in fondo non stiamo sognando di scappare da questa Terra e da quegli “uomini poco allineati che non hanno ancora imparato dai propri errori” che possiamo incontrare ovunque.

Desidero ringraziare Stefano Pancari, Piero Vigutto e Vito Schiavone perché ho trovato nelle loro letture ed interviste fatte ultimamente una fonte di ispirazione. 

L’ultimo ringraziamento lo dedico ad Ivano Fossati ed a tutto il cantautorato genovese e ligure, capace ancora a distanza di anni di spunti di riflessioni moderni grazie al dono che ci hanno fatto della loro musica.

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1 commento

Claudio Compagni 8 Giugno 2021 - 11:52

Caro Marco, coinvolgente come sempre! Bravo! Bravo! e ancora Bravo!

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