Due ruote in bilico

di Daniele Andrea Bilanzuoli
due ruote in bilico

L’anno 1990 portò con sé tantissimi cambiamenti culturali sul fronte musicale, l’Hair Metal e le Hair Band avevano saturato il mercato, si dice che la morte delle stesse sia in parte colpa del Grunge che per il loro stesso appetito insaziabile, il cui epitaffio si identifica con la canzone dei Warrant, Cherry Pie.

I Pantera riuscirono a salvarsi proprio in quell’anno: buttarono nel cestino lo stile da Hair Band e definirono un loro stile, un nuovo (ed ecco il punto) stile. I fratelli fondatori, gli Abbott, meglio conosciuti come Dimebag Darrell alla chitarra e Vinnie Paul alla batteria definirono il Groove Metal.

Con l’album Cowboys from Hell, Vinnie definì un fantastico stile in doppia cassa, non invasivo, che dava respiro alle chitarre ma sempre innovativo nel fraseggio del doppio pedale. Ogni batterista si è divertito con i loro brani, vera base culturale nell’uso della doppia cassa o doppio pedale.

Vinnie è l’esempio di batterista Metal che passa indenne dagli ’80 ai ’90 e la tentazione di usare i triggers, non è poco considerando la falcidiata di band nel nuovo decennio.

Mentre loro cantano Walk (dal testo significativo per questo articolo) noi, occupanti di luoghi pubblici, sapremo sopravvivere al cambiamento che è in atto?
Avete notato l’eterogeneità dei veicoli che affollano i marciapiedi e le strade? Non si capisce granché. Ho il delizioso vizio di chiedere alle persone quando loro stesse mi ispirano, cosa pensano di quella specifica novità introdotta sulla strada e vi assicuro che la disinformazione regna sovrana.

Come sia possibile fondere la moltitudine di veicoli diversi rimane un’alchimia a me sconosciuta; tra leggi introdotte come cerotti all’ultimo secondo, disinformazione dei canali ufficiali, intromissione del web con le informazioni viziate e la capacità delle persone di credere alle catene di Sant’Antonio, tutto rimane incollato per miracolo.

La vita rimane magicamente incollata a questo piano terreno se consideriamo la moltitudine di conducenti che male si adattano al rispetto delle regole e non sto alludendo a chi guida vetture, ma a chi guida e basta. Dalla bicicletta al monopattino elettrico si commettono errori costantemente e quando si esagera la vita rimane in bilico.

Ogni giorno educo nuove persone alla guida e parte fondamentale è dargli una base su cui poter ragionare, un motivo umanamente valido per non scegliere la pigrizia all’accortezza e fare quello che non fanno gli altri conducenti a cui non saprei dire se il loro stile è definito da una decisione personale o una voragine formativa nella fase di studio.

Spesso definisco in questi articoli l’incidente stradale come un atto di egoismo nelle sue diverse sfaccettature, non so proprio farne a meno: guidare monopattini elettrici può essere altrettanto pericolo, anzi, è più pericolo per un pedone che una vettura, entro certi limiti ovviamente.

I luoghi pubblici condivisi subiscono un cambiamento costante, lento ma costante, perché cambia la cultura delle generazioni che arrivano, dare le colpe di questo e quel fatto è solo un atteggiamento sbagliato e pregiudizievole, ascoltare e capire risulta difficile. Un caro amico mi ha ricordato le tre regole per poter iniziare il percorso del “perdono” quando la vita di una parte di noi si spezza, ROCK’N’SAFE cerca di stimolare la riflessione per la sicurezza con il suo stile personale, Sting ci ricorda con l’omonima canzone che la vita è “Fragile”… viviamo anche mentre siamo in strada, non lasciamo che il tempo voli e basta.

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