B-SIDE #50 – Christian Tipaldi, musicista, giornalista e fotografo

di Rock'n'safe
Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Christian Tipaldi, musicista, giornalista e fotografo
Christian sei da poco uscito con un album, scrivi, sei stato per anni il fotografo ufficiale di Vasco. Cosa accomuna tutte queste attività?

Mi sono occupato di molte cose, è vero. Ho studiato al conservatorio., è partito tutto da lì, ogni cosa è accomunata dalla voglia di fare musica, di stare nel concerto da quando montano la prima impalcatura a quando l’ultimo camion va via. Tante emozioni, tante piccole soddisfazioni anche a livello di contatto con il pubblico. Sono anche un po’ imbarazzato quando leggo dei commenti anche di giornalisti importanti sul mio disco Soundtracks. Ho coinvolto tanti grandissimi musicisti, registrandolo a New York.

Che differenze vedi tra l’Italia e gli Stati Uniti?

Negli USA c’è tanta professionalità e tanta attenzione, qui purtroppo a volte mancano. In America se si fa male qualcuno mentre si monta il palco si ferma tutto, si ferma il musicista ed è lui che ne paga, quindi sono molto attenti alla sicurezza. Ho fatto il fotografo di palco per Vasco e lui ci spende tantissimo, sono 204 persone che ci lavorano, che organizzano tutto. Una macchina che funziona grazie al lavoro di tutti. Ma non sempre vengono destinati grossi budget alla sicurezza.

Che importanza ha la sicurezza nei concerti?

La sicurezza è fondamentale viene prima della musica, del concerto. Gli addetti lavori scelti sono professionisti. Dal falegname mi aspetto un bel mobile, non un condizionatore, non bisogna improvvisarsi in questo mestiere. Anche il pubblico deve capire che la sicurezza non è una noia, che dobbiamo essere felici di sentirsi al sicuro. La sicurezza va studiata prima, dopo è tardi anche perché poi 60, 80.000 persone inferocite non le gestisci.

Cosa significa per te la vita?

La vita per me è un’esperienza un viaggio che non posso purtroppo controllare, che non forse non ha senso. La vita è formativa da un punto di vista, dall’altra invece picchia duro. Ti dà la bellezza del cielo, una bella cena con gli amici, un bel film, un concerto… L’esperienza di certi concerti sono vita allo stato puro. Vasco ad esempio stabilisce un contatto fortissimo col suo pubblico, dà altissima energia e il pubblico gliela ridà. Non è blasfemia dire che certi concerti sono una messa, un rito. Quando vedi San Siro tutto pieno acceso rimani a bocca aperta.

Che progetti hai per il futuro?

Progetti imminenti il secondo disco, l’apertura di uno studio e un libro top secret.

 

Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni

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