In pieno lockdown (aprile 2020) ho avuto un’intuizione. Sono convinto che i sogni più grandi e le sfide di maggiore portata nascano spesso nei periodi apparentemente più bui. Là dove necessita una nuova luce, un potente faro rinascimentale. Ricordo come fosse ieri quella mattina, venivo da una nottata insonne e nella mente continuavo a chiedermi come fare per unire le mie principali esperienze e competenze: quella analitica dovuta al ruolo professionale, (sono un HR Payroll Specialist, per intenderci quelle figure che fanno calcoli dalla mattina alla sera ed elaborano le buste paga, aggiornano la normativa contrattuale, ecc.) e quella prettamente umanistica, la mia passione spropositata per la Poesia che ormai coltivo da 20 anni.
La risposta era sotto gli occhi, semplice no?! Portare la Poesia negli ambienti di lavoro. Perché non ci avevo pensato prima! La Poesia come strumento culturale, come momento divulgativo, un’occasione di benessere per la mente e il corpo. Ok, lo so, stiamo parlando di fantascienza. Ma chi lo dice?! Nell’ultimo percorso di Coaching terminato a novembre, che mi ha permesso di conseguire la qualifica di Coach Professionista e regolarmente iscritto ad ACOI, ho imparato che il primo passo per la realizzazione di un obiettivo è mettersi in azione.
Sapete cosa ho fatto?! Ho stampato una Poesia e l’ho appesa proprio sopra la macchina del caffè, in ufficio, per permettere agli altri di leggerla, tra una pausa e l’altra. Così ho creato un momento di condivisione culturale e di apertura mentale, una luce nuova. Provate per un attimo ad immaginare le bacheche aziendali ricche di parole, davanti alle quali aprirsi e confrontarsi. Dichiararsi tutti un po’ più umani. Immaginate la potenza strutturale di questa semplice azione, protratta nel tempo ed affinata. Immaginatevi un’ora di formazione comunicativa poetica ad un gruppo di lavoro. Immaginatevi un percorso mensile di incontri specifici sul potere della parola poetica, sull’importanza di questo strumento innovativo a noi già appartenente. Riuscite a vedere la portata umanistica e culturale di questo? Io sì, è un nuovo orizzonte da scoprire!
Intanto ho preparato uno spunto poetico ad hoc:
Impercettibili
Non curanze
Facilitano
Oltremodo
Rischi
Trascurati
Umanizzarsi
Nel presente
Introdurre
Occasioni uniche
E Voi come trattate l’argomento “Infortunio”?
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