Segnali

di Diego Cigolini

È davvero la targhetta o l’etichetta a fare la differenza?

Ovviamente mi riferisco alle targhette che vengono applicate sui macchinari per segnalare i punti di pericolo agli operatori o anche ad identificare i pulsanti di emergenza per l’arresto immediato del meccanismo in movimento.

Non fraintendetemi. Ovviamente queste segnalazioni sono molto importanti, DEVONO essere presenti e ben visibili a tutti noi addetti ai lavori, ma la mia domanda vuole orientare la risposta verso ciò che va oltre la percezione visiva.

Per chi si approccia per la prima volta a svolgere un lavoro su macchine operatrici è necessaria una formazione molto approfondita.

L’utilizzatore deve essere formato sia sul funzionamento dell’impianto che su tutte le possibili criticità con le quali potrebbe doversi confrontare, nonché su come risolvere determinate situazioni di emergenza.

Se vogliamo far crescere una generazione di persone responsabili bisognerebbe investire più tempo a far sì che ciò avvenga, perché, altrimenti, l’etichetta sarà solo fine se stessa.

Aggiungo, inoltre, un’altra osservazione a mio avviso molto importante.

L’apparenza molte volte inganna. Come dicevo sopra, gli avvertimenti sono importanti, ma altrettanto importante deve essere l’integrità dell’impianto. Quest’ultima deve essere garantita sia per un discorso produttivo, ma, soprattutto, per la sicurezza di colui che deve utilizzare il succitato impianto.

Se così non fosse, le varie etichette/targhette sarebbero solo il risultato di un compitino svolto per metà, che dà risalto alla visibilità, ma non di certo alla sostanza.

La sicurezza non deve essere solamente percepita, ma deve essere effettiva!

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