Salute e stress

di Daniele Russo

Oggi vi parlo di salute.

La salute ci accompagna per buona parte della vita, ma finché ce l’abbiamo non la percepiamo e quindi non ce ne preoccupiamo.

Spesso la salute la si apprezza solo quando non la si ha più e si cerca di riottenerla, a volte con successo ma a volte invano; ecco perché è importante apprezzarla e coltivarla.

Apprezzarla perché l’essere in salute si colloca al primo posto nella scala dei valori della vita. Senza di questa, infatti, tutto il resto va in secondo piano; il successo, la fama, la ricchezza ed il potere perdono di valore.

Coltivarla perché anche la salute è una disciplina, richiede attenzione, dedizione, allenamento, tempo e perseveranza.

Da giovani crediamo di essere invincibili, che le cose accadono solo agli altri, che niente turberà il nostro stato di salute e questo convincimento ce lo portiamo dietro anche con il crescere dell’età finché non avviene improvvisamente qualcosa.

Allora le nostre certezze crollano. Cavolo, è successo anche a me? Come è stato possibile?

Quindi facciamo tanti buoni propositi: se guarisco farò più attenzione, mi metterò a dieta, ridurrò il consumo di alcolici, smetterò di fumare, eviterò di…, eliminerò…, non farò più…, bla bla bla. Ma una volta guariti, quando si è fortunati a guarire, piano, piano torniamo nuovamente alle nostre vecchie abitudini.

Per quanti di voi è cosi?

Personalmente, negli ultimi dieci anni mi trovo per la terza volta ad affrontare il messaggio di allarme che il mio corpo mi  manda.

La prima volta mi trovavo al lavoro, corsa in ambulanza, esami, indagini, monitoraggio ed il cardiologo che mi dice: “Lei è stato fortunato! Il suo corpo le sta inviando dei segnali.” E ancora: “ Lei è stressato? Sta affrontando ritmi di lavoro sostenuti?” Io: “mah, credo di no, forse un pochino”, ma mentivo. E lui: “Deve allentare i ritmi, alle 5 del pomeriggio esca dall’azienda e vada a farsi un bel giro in bici per almeno un’ora, vedo che il suo corpo non è allenato allo sforzo fisico! E mi raccomando, basta con i caffè.” Ed io: “Certo dottore, ma alle 5 del pomeriggio quando esco dal lavoro e prendo la bici viene anche lei a farsi un giro con me?”. E lui: “Magari! Ma lei non badi a me.”  “Grazie dottore, lo farò senz’altro!”

Dopo qualche giorno di riposo torno al lavoro e cerco di mettere in pratica i buoni propositi. La prima settimana riesco ad uscire prima dall’ufficio e faccio qualche passeggiata. La settimana successiva già mi comporto esattamente come sempre, tanto mi sento bene. Solo il caffè non lo prendo più, ma dopo un mese già mi manca. È dura svegliarsi la mattina senza un caffè e così piano piano ricomincio con un caffè al mattino, poi con uno anche dopo pranzo, poi di nuovo torno ai miei soliti tre caffè al giorno.

Tutto come prima!

La seconda volta era d’estate, una settimana prima di partire per le vacanze, già prenotate. Questa volta i sintomi sono diversi. Esami urgenti, visite specialistiche, tanta ansia. Alla fine lo specialista in chirurgia generale mi dice: “Nessun brutto male, non c’è niente di patologico. È tutta colpa dello stress!”

Ancora lo stress? Cos’è, una malattia?

E poi mi dice: “Adesso si riposi, vada in vacanza, e le do un consiglio, glielo dico così come mi viene, se ne fotta di tutto, se ne fotta del lavoro e al pomeriggio esca presto dall’ufficio, prenda sua moglie e vada a farsi un giro, le fa bene al corpo ed alla mente.”

Fu davvero buffo il modo con cui mi disse quelle parole forti e con estrema schiettezza.

Una filosofia di vita ben distante dalla mia,  invece molto attiva, impegnata, orientata al risultato ed al successo lavorativo.

Vacanze saltate e rovinate per me e la mia famiglia, ma pazienza la salute tornerà. E fu così.

Alcune settimane dopo ero nuovamente in salute e la mia vita tornava esattamente come prima.

E adesso il corpo mi invia nuovamente un messaggio. Altri esami da fare, nuove paure. Sarà nuovamente stress?

Ma che seccatura questo stress!!

E mi vengono in mente altri episodi accaduti in passato: gastrite, eczema. Tutti procurati da stress e sedentarietà, a giudizio dei medici specialisti.

Era inverno ed il dermatologo mi disse: “Prenda sua moglie e si faccia una vacanza alle Maldive, vedrà che le passa tutto.”

Mi sa che non ho imparato la lezione ed alle Maldive mi sarebbe piaciuto davvero andare!

Quale insegnamento si può trarre da questa storia?

Che lo stress esiste e che giorno dopo giorno logora il nostro fisico ma anche la nostra mente.

Che bisogna limitare lo stress e che questo impegno va preso in primis da noi, oltre che dalle aziende.

Che non bisogna concentrarsi solo sul lavoro. La vita è fatta di diverse esperienze e ciascuna di queste ha eguale importanza.

Che bisogna uscire dallo schema proposto dalla società odierna che identifica l’uomo di successo come colui che si realizza sul lavoro.

Che l’uomo di successo in realtà è colui che nutre diversi interessi e si realizza in diversi ambiti: lavoro, famiglia, sport, società. È colui che ha passione del suo lavoro ma dedica tempo anche alla sua famiglia ed ai suoi hobby, coltiva le sue passioni e coltiva la sua salute.

Impegniamoci quindi ad essere uomini di successo, a proteggerci dallo stress ed a portare sempre Sicurezza e Salute nelle nostre vite.

Be Safe, Be Rock and… Be Healthy!

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