Prisencolinensinainciusol

di Marco Chelo
Sono passate due settimane dal momento che scrivo, quando durante una mia incursione social ho letto, da una persona che dice di fare impresa, testuali parole:
“Mettere qualcuno a formare una persona che fa uno stage è una perdita di tempo”.
 
Per chi come me nasce professionalmente con la sicurezza tatuata sulla pelle e dove formazione, informazione ed addestramento sono il pane quotidiano a colazione, mi sono reso conto che nel 2021 abbiamo una contro cultura ancora spesso radicata in alcune realtà aziendali che diventa la normalità, qualcosa di pericoloso come purtroppo gli eventi degli ultimi mesi ci hanno insegnato.
 
Non sono un formatore ma in un contesto del genere se chi deve prevedere a inserire la sicurezza nella propria quotidianità non la vede come prioritaria, inevitabilmente le persone saranno poco propense ad ascoltare.
 
Mi sono chiesto come poter aiutare, scrivendo, chi forma.
Sappiamo che comunicare la sicurezza è il più complicato degli algoritmi, poiché dipende da molteplici fattori spesso anagrafici e sociali.
 
E la musica ancora una volta ci ha regalato un esempio unico, grazie alla canzone di uno dei più grandi visionari cantanti italiani.
 
Per parlare di Adriano Celentano ci vorrebbero i migliori esperti musicali, considerando quanto ha fatto sopra e fuori dal palcoscenico mondiale.
Artista poliedrico, ha fatto musica ovunque anche sulla rete nazionale con programmi all’avanguardia anticipando i tempi di almeno 20 anni. Basterebbe pensare a “Il ragazzo della via Gluck”, cantata 50 anni fa parlando di sostenibilità ed ambiente mentre l’Italia era un cantiere aperto, inondata e spesso violentata dal cemento.
 
La canzone di cui però voglio parlarvi ha un titolo quasi impronunciabile:
Prisincolinationalciusol
 
Singolo prodotto ed uscito nel 1972, incomprensibile non solo nel titolo ma anche nel testo, scritto da parole che non hanno letteralmente senso, una lingua inventata simile ad una sorta di inglese maccheronico, in cui sono riconoscibili solamente alcune parole che comunque non formano nessuna frase di senso compiuto.
 
Celentano capisce che vive in un mondo dove non c’è dialogo, non si comunica.
 
Quando esce il brano non c’è entusiasmo intorno, nonostante il Molleggiato sia già personaggio molto conosciuto ed apprezzato dal pubblico.
Passeranno 2 anni, ossia il 1974, perché arrivi il successo per questo brano, grazie a quanto ottenuto in Europa, Usa e soprattutto alla trasmissione Milleluci con un’altra grande artista visionaria quale è stata la compianta Raffaella Carrà.
 
Un brano che oggi è considerato non solo uno tra i più importanti di Celentano, ma anche uno dei primi rap italiani della storia.
Una canzone che inizialmente nessuno ascoltò e che risvegliò l’interesse della critica musicale e letteraria, che cercò addirittura di tradurla, vive oggi in maniera tremendamente pop.
 
La risposta l’ha sempre data Adriano Celentano:
«Questa canzone è cantata in una lingua nuova che nessuno capirà; avrà un solo significato: amore universale».
 
Prisencolinensinainciusol in fondo è la soluzione a questo algoritmo complicato nella comunicazione della Safety, semplicemente l’amore e la passione che spinge chi fa formazione a superare i “si è sempre fatto così” o “finalmente questo corso è finito, così tornate a produrre”.
Desidero ringraziare sentitamente colei che mi ha ispirato nello scrivere questo modesto contributo, la Dott.ssa Maria Francesca Chiappe, capo redattrice de “L’Unione Sarda”, attraverso un suo interessantissimo, come sempre, editoriale sul caso degli oltre 400 licenziamenti avvenuto via mail in un’azienda toscana. Le persone e le loro famiglie meritano amore e passione, la base della sicurezza sul lavoro.
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