Perseverare è diabolico

di Andrea Berghi

“End of the day, factory whistle cries, men walk through these gates with death in their eyes and you just better believe, boy somebody’s gonna get hurt tonight it’s the working, the working, just the working life”.

Era il lontano 1978, e così Bruce Springsteen, chiude un suo pezzo con uno dei finali più toccanti della storia della musica interessata… oltre la desolazione e la sofferenza dei lavoratori raccontata durante tutta la durata del brano, Il Boss ci fa vivere la consapevolezza degli operai che tornandosene a casa dopo il solito massacrante turno di lavoro, hanno la morte negli occhi, certi che in qualche altra fabbrica o persino nella loro, qualche lavoratore si farà male.

Era il lontano 1978… ben 42 anni fa!

Oggi 2022, epoca della digitalizzazione, delle energie alternative e dello smart working, con gli stessi occhi, stiamo allo stesso modo raccontando a suon di statistiche impietose e numeri da girone dell’inferno, la stessa consapevolezza di quaranta anni fa, con un aggravante però, quello di essere 40 anni avanti dalla canzone di Bruce.

Da sempre il concetto di “Cultura della Sicurezza” è stato avvicinato a molte definizioni.

C’è chi la descrive come una serie di comportamenti atti a evitare infortuni, chi invece prende in esame gli atteggiamenti, le convinzioni e i valori dei lavoratori e chi invece estende questo concetto alla risoluzione delle problematiche di sicurezza all’interno del luogo di lavoro.

Come vedete un significato certo, netto e uguale per tutti non esiste. Io ho sempre sostenuto che la “cultura della sicurezza” venga da lontano, dall’approccio alla materia, dalla consapevolezza di ciò che siamo e dal rispetto di principi indissolubili quale i diritti e i doveri dei soggetti coinvolti, ma sono anche convinto che ogni azienda o altri soggetti, possano definire e divulgare assieme un vero e proprio concetto di cultura.

Il nostro caro dentista ci ricordava in una famosissima pubblicità alla fine degli anni 80 che “prevenire è meglio che curare”, e questa frase all’apparenza banale e scontata ha un impatto decisivo proprio sull’andamento della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ricordiamoci che con la prevenzione abbiamo l’opportunità di sconfiggere, eliminare o ridurre la probabilità di concretizzare un rischio, e che questa opportunità non ci dà più tempo per riflettere, dobbiamo coglierla subito.

D’altra parte, se “errare humanum est”, e quindi potremmo essere noi a causa dei nostri comportamenti e delle nostre decisioni a produrre eventi avversi e negativi, di contro “perseverare autem diabolicum” ossia che continuare a errare è assolutamente sbagliato e diabolico.

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