L’Orco che cambiò lo status quo

di Veronica Bonanomi

Meglio fuori che dentro : trasgredire si può…

Chi si occupa di salute , ambiente e sicurezza deve essere costantemente un promotore del cambiamento culturale, un innovatore, anzi, un trasgressore ed al tempo stesso colui il quale professa osservanza, rispetto delle regole ed adempimento…

Possibile unire immaginazione a obbedienza? Ingegneria a creatività?

Accrescere competenze con fantasia ma investire soldi e inventare una nuova cultura solamente attraverso iniezioni di nuove capacità?

C’era una volta un Orco, ingegnere della sicurezza, che girava imbruttito e corrucciato per la sua palude cercando di tenere in ordine ed al sicuro il suo rifugio. L’arrivo di un nuovo proprietario della palude mise in discussione le sue abitudini ed il suo ordine: secondo la nuova visione ci voleva un principe ed una pozione magica che cambiasse tutto velocemente ed a basso costo.

Ma il principe perfetto e che costa poco in realtà è una finzione che fa rima con compiacenza e tende a conformare le persone portandole al rispetto di regole attraverso la ripetizione di procedure in maniera del tutto passiva.

Come può un Orco rivoluzionare tutto ciò?

Come trasformarsi in un Principe senza perdere nulla della propria competenza, della propria missione, della propria natura e autorevolezza?

Come trasgredire e ribellarsi senza perdere il posto nella propria palude e nella propria vita?

Trasgredire, più che rifiuto vero e proprio, tagli netti o censure estreme, è far si che avvenga quella contaminazione, quell’innesto di reale e possibile, di discontinuità e ordine in un continuo rimescolo.

“Trasgredire” non ha, come tutti pensano, un significato esclusivamente e
necessariamente negativo. Significa letteralmente “andare oltre” i limiti, le regole, le convenzioni,
le abitudini o anche le norme. In questo senso è molto diverso da “ribellarsi”, che ha dentro il “bellum” e dunque la violenza.(Ribelle era il popolo assoggettato che ricominciava daccapo la guerra)

Trasgredire in salute e sicurezza, vuol dire mettere in discussione il regime del possibile più che quello dell’accettabile o del consentito.

Oggi l’ingegnere della sicurezza può avere mille risorse per provare a sgretolare il regime di conservazione dell’equilibrio dell’“Abbiamo sempre fatto così”.

Negli anni abbiamo assistito ad una lenta ma inesorabile trasformazione del “vecchio RSPP” : affibbiato all’ uomo della manutenzione o della qualità o il tutto fare del magazzino a cui chiedere anche questo; oggi si guarda al RSPP e lo si vede come un qualcosa di più!

Trasgredire oggi in HSE vuol dire diventare HSE Manager!

Il manager che immaginiamo di essere è quello a cui ci piacerebbe rivolgerci, da cui poter imparare ed è quello che ci ispira: perché mette al centro la relazione con le persone, perché ha capacità comunicative e doti progettuali, perché usa le sue competenze e l’immaginazione per prevedere situazioni e non per correggere continue emergenze.

È possibile diventarlo, anche se oggi ancora non c’è, attraverso l’outsourcing : un manager esterno da portare a bordo e con cui confrontarsi, che è tanto più efficace quanto meno è saturo ed impregnato della realtà in cui è immerso e quanto più è in grado di vedere, di accedere grazie all’immaginazione, al campo del possibile.

L’outsourcing può, anche a costi e tempi contenuti, sostenere ed agevolare apprendimenti efficaci senza pretendere di sostituirsi in maniera permanente ma prendendosi cura e lasciando il giusto spazio per far germogliare l’innesto delle competenze e delle conoscenze come un travaso di sapere.

Ricordate lo Shrek di inizio storia? Resta quello che è: un Orco che fa di tutto per mantenere al sicuro la sua palude e ci riesce solo imparando dagli altri: da ciuchino, dall’orchessa, dalla fata madrina… La sua diventa una strategia collettiva, si adatta al cambiamento includendoli e non combattendoli.

È l’orco che “va oltre i limiti” non in modo violento ma a fin di bene, per cambiare lo
status quo e così facendo ne diventa il capo (l’amico fidato, il padre di famiglia , l’ingegnere di cui fidarsi e non da cui tenersi alla larga), attua la rivoluzione dell’eroe (non il super bello con i superpoteri per forza, ma quello col potere della conoscenza che trasforma il valore della sostenibilità,  salute e sicurezza nelle fondamenta dell’organizzazione) e diventa un Ingegnere dell’Immaginazione: colui che grazie alla somma di invenzione, fantasia e creatività e attraverso il pensiero ingegneristico immagina nuove possibilità e la capacità di farlo in un ciclo infinito.

Trasgredire immaginando l’impossibile e imparare dagli altri per rendere possibile l’inimmaginabile.

 

Shrek: Gli Orchi sono come le cipolle.
Ciuchino: Sniff… puzzano?
Shrek: Sì… no!
Ciuchino: Ah, ti fanno piangere?
Shrek: No!
Ciuchino: Ah, li lasci al sole e diventano marroni e poi spuntano i peletti bianchi?
Shrek: Tutti e due abbiamo gli strati!
Ciuchino: Aah, tutti e due avete gli strati? Sniff… bleah… Sai, non a tutti piacciono le cipolle… Torte! A tutti piacciono le torte, le torte hanno gli strati.
Shrek: Non mi interessa che cosa piace a tutti! Gli Orchi non sono come le torte!

 

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