B-SIDE #49 – Ranzy, musicista e rapper

di Rock'n'safe
Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Ranzy, musicista e rapper

Ranzy, nella tua musica hai trattato tanti temi sociali come ad esempio il bullismo. Cosa ti spinge ad affrontare questi argomenti?

Sono uno che se non dice quello che pensa si ammala! La mia storia personale fluisce nei miei testi. Sono nato con una malformazione all’orecchio sinistro, per cui sento solo dall’orecchio destro. Da piccolo venivo preso in giro per questo, quel tipo di bullismo psicologico. Ero anche un po’ sovrappeso, timido, facile da bullizzare. Su questo tema ho fatto la canzone Crisalide. Una parte del testo dice “Tu non credevi che la gente cambia il bruco che striscia ora è una farfalla“. Io ero il ragazzino bruco che a un certo punto se n’è fregato di quello che dicevano, ho aperto le ali e sono volato oltre la cattiveria. Per me è fondamentale il rispetto. Il bullismo è quella cosa che utilizzano le persone insicure. Le persone che vivono in branco da sole non valgono nulla.

Un altro tema che hai trattato è quello della depressione.

Chi viene bullizzato spesso soffre anche di depressione, per mancanza di auto-accettazione e di accettazione altrui. Nella scuola ci sarebbe bisogno di una riforma, si dovrebbe parlare più di educazione, soprattutto i bulli ne hanno bisogno! Bisognerebbe consapevolizzare i ragazzi ed educarli a essere persone umane, rispettare gli altri.
Un’evento per cui ho sofferto tanto è stata la perdita di mia mamma a 17 anni. Quando finalmente stavo uscendo dal bullismo, ero dimagrito, facevo sport, la vita mi ha dato un’altra bastonata e mi ha tolto mia madre. Sono caduto nel baratro della depressione. Bevevo, fumavo, facevo cose di cui non vado fiero. A un certo punto ho detto basta: devo trovare la forza di volermi bene. Ci sono voluti anni. Ho rotto il guscio da crisalide con l’amore della mia ragazza e delle persone che mi vogliono bene. Non è da fighi rischiare la vita, essere persone inconsapevoli. La vita è ingiusta, ma bisogna svegliarsi la mattina e dirsi “tu da oggi in poi sei un guerriero e lotti contro te stesso, perché il tuo peggior nemico sei tu”.

Che progetti hai in corso e per il futuro?

Ad aprile ho fatto uscire Santa Muerte, un brano che parla di morte. Spesso ci si sente forti quando si beve, quando ci si droga. L’adrenalina non la trovi per forza oltrepassando il limite. Ho fatto una scelta stilistica e artistica, inserendo le chitarre e mantenendo vivo lo spirito latino. Il mio prossimo brano che uscirà a breve si chiama Diabla e racconta di una donna che apparentemente sembra una bad girl, che in realtà è una ragazza con un cuore, con dei sentimenti, con tanto amore da dare.

 

Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni

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